E' stata adottata la "Tavi", tecnica mini invasiva che utilizza un catetere introdotto attraverso una piccola incisione e rappresenta una valida opzione per i pazienti a rischio per intervento chirurgico tradizionale, nell'intervento per sostituire la valvola cardiaca su un paziente di 72 anni ricoverato nell'ospedale di Chieti. La sostituzione della valvola è stata eseguita con il paziente sveglio, in anestesia locale a livello inguinale, sede di inserimento dei cateteri attraverso l'arteria femorale, e completata con l'impianto della nuova protesi, con completo ripristino della funzionalità. L'intervento è stato trasmesso dal vivo durante il Congresso nazionale di Cardiologia interventistica svoltosi a Milano.
Il paziente due anni fa era stato sottoposto, in un altro ospedale, a un intervento chirurgico tradizionale per la sostituzione di una valvola aortica con protesi biologica. Nelle settimane scorse si era ricoverato a Chieti per scompenso cardiaco e un ecocardiogramma aveva messo in evidenza un'insufficienza grave causata da alterazione delle cuspidi della protesi valvolare aortica. L'Heart Team - emodinamisti, cardiologi clinici, cardiochirurghi e cardioanestesisti - ha individuato il percorso migliore nella procedura Tavi, che è stata eseguita dal direttore dell'Emodinamica Nicola Maddestra e dalla sua équipe: Marco Zimarino (coordinatore), Livio Giuliani, Matteo Perfetti e Serena Rossi, assistenza anestesiologica di Roberta Aquilani e supporto degli infermieri coordinati da Isabella Tarì.
"E' la seconda volta, la prima nel 2017, che l'Emodinamica di Chieti viene invitata dal Comitato Scientifico del Congresso Nazionale Gise. E a presentare un caso dal vivo durante l'annuale appuntamento, che ha visto la partecipazione di 2300 addetti - commenta Maddestra - Una scelta che ci gratifica. Se abbiamo raggiunto questi risultati lo dobbiamo sicuramente alla nostra équipe, ma anche al prezioso lavoro di squadra portato avanti con il supporto della Direzione Asl e l'eccellente collaborazione con la cardiochirurgia guidata da Umberto Benedetto, la cardiologia Utic di Marcello Caputo e la Terapia Intensiva Cardiochirurgica diretta da Antonio Di Rienzo".
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