Chiedono, come primo intervento,
che si disponga lo smantellamento delle costruzioni prive di
autorizzazione di Mirò, il parco commerciale di Chieti i cui
lavori si realizzazione sono fermi in seguito alle pronunce
della giustizia amministrativa: la richiesta arriva da Wwf
Chieti-Pescara, Confcommercio Chieti, Confesercenti Chieti e Cna
Chieti dopo l'ennesimo "no" da parte del Comitato regionale per
la Valutazione di Impatto Ambientale. Le quattro associazioni,
seguite in questa vicenda dall'avvocato del Wwf Francesco Paolo
Febbo, hanno presentato osservazioni ed esposti, hanno
partecipato a sedute del Comitato VIA, sono intervenute nei
procedimenti giudiziari di fronte al Tar e al Consiglio di
Stato, sempre in opposizione a qualsiasi nuova costruzione in
un'area molto delicata del territorio ovvero in zona di
esondazione.
"Ringraziamo - commentano in una nota Wwf, Confcommercio,
Confesercenti e Cna - gli esponenti politici che si sono
espressi pubblicamente criticando questo progetto e in
particolare il consigliere Mauro Febbo, costantemente contrario
a un'opera dannosa sul piano ambientale e per i suoi risvolti
economici e sociali. Però ora basta: non si può continuare in
eterno e la parola fine a questa incresciosa vicenda deve
scriverla chi ha l'onere di gestire la cosa pubblica. Non si può
e non si deve costruire in zone di esondazione; si dovrebbe al
contrario ipotizzare appena possibile la delocalizzazione delle
strutture a rischio. I fenomeni meteorologici estremi sono sotto
gli occhi di tutti e non si può certo continuare a ignorarli, in
attesa delle prossime tragedie. Anche le amministrazioni che
hanno in passato commesso grossolani errori, pensiamo alla
Conferenza dei servizi indetta dal Comune di Cepagatti cui ha
partecipato anche Chieti, a dispetto della chiara posizione
della Regione, possono e devono tornare sui propri passi: si
dica finalmente una parola definitiva a tutela del territorio e
della sua economia. Ed è intanto importante arrivare in tempi
rapidi allo smantellamento di quanto parzialmente costruito a
tutti gli effetti senza una valida autorizzazione, per
ripristinare lo stato dei luoghi e a salvaguardia della
legalità".
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