In Abruzzo il 64% degli screening
oncologici sospesi è stato erogato (su un totale di 60 mila),
assieme al 43% delle prestazioni ambulatoriali e a quasi il 25%
dei ricoveri. E' quanto emerge da un'indagine di
Cittadinanzattiva su liste d'attesa e fondi per le Regioni per
recuperare le prestazioni sanitarie sospese a causa del covid,
da cui emergono una "grande disomogeneità e trasparenza non
effettiva".
L'indagine è stata effettuata da Cittadinanzattiva tramite lo
strumento dell'accesso civico, in merito ai Piani regionali per
il recupero delle Liste d'attesa e sui fondi ripartiti alle
Regioni. Le Pubbliche Amministrazioni sono state interpellate in
particolare su: emanazione del piano regionale per il recupero
delle liste d'attesa e fondi previsti, programmi/azioni per il
recupero delle liste d'attesa, numero prestazioni effettivamente
recuperate e ancora da recuperare.
L'Abruzzo, emerge analizzando l'indagine, è una delle dieci
regioni che hanno fornito "risposte complete ed esaustive". In
particolare, per quanto riguarda i ricoveri, su 30.977
prestazioni non erogate ne sono state recuperate 7.785. Sul
fronte screening oncologici, su 60.099 prestazioni non erogate
sono 37.385 quelle recuperate. Sono infine 11.262 le prestazioni
specialistiche ambulatoriali recuperate.
"Chiediamo alle Regioni di dare piena attuazione al piano di
recupero delle liste di attesa post-covid - afferma Anna Lisa
Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva - rendendo
trasparenti le informazioni sui modelli organizzativi applicati,
sulle tempistiche e sui criteri di priorità. Su un tema
importante come quello del 'ritorno alle cure ordinarie', i
cittadini non possono attendere oltre e hanno diritto ad avere
piena trasparenza. Anche per questo chiederemo un confronto con
il Gruppo di lavoro tecnico che sta per insediarsi presso il
Ministero della Salute per valutare come recuperare le
prestazioni negate ai cittadini durante la pandemia".
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