Aderire a una sottoscrizione
di 5 euro a persona ogni 28 del mese per sostenere una parte
delle spese relative ai tamponi per il Green Pass a favore dei
colleghi non vaccinati. E' l'iniziativa, su base volontaria,
lanciata dalla Rsu della Morgan Carbon di Martinsicuro (Teramo)
dopo il rifiuto dell'azienda a discutere dei tamponi gratuiti.
"Dopo aver raggiunto in precedenza un accordo con l'azienda sul
lavoro straordinario, sulla stabilizzazione di 5 lavoratori
somministrati e su un diritto di precedenza concreto nelle nuove
assunzioni in azienda - scrive la Rsu in una nota - abbiamo
ritenuto di riprendere il confronto sul tema green pass e
gratuità per i lavoratori del tampone. Nel pomeriggio di ieri
l'ufficio del personale ha comunicato alla Rsu la decisione
dell'azienda di non voler procedere a un incontro, né tantomeno
di pervenire ad un accordo che affrontasse le problematiche
dell'introduzione del green pass nel luogo di lavoro,
giustificando la decisione che l'azienda è favorevole alla
vaccinazione". Una chiusura a fronte della quale la Rsu,
ritenendo "che il green pass sia uno strumento divisivo tra i
lavoratori", pur "non condividendo la scelta di quella parte di
lavoratori che, per svariati motivi, hanno optato per il tampone
per ottenere il green pass", continua a ritenere che il costo
del tampone debba essere inserito fra i costi dei dispositivi
di protezione.
"La Rsu della Morgan Carbon è contro ogni strumento di
divisione tra i lavoratori ed ha una grande tradizione fatta di
lotte e di solidarietà n- continua la nota - valori che già i
lavoratori dell'allora Ebn e poi della Morgan Carbon hanno
sempre espresso".
Da qui la proposta di una sorta di colletta per sostenere in
parte le spese dei tamponi per i lavoratori interessati.
"Riteniamo che questo sia un autentico segnale di solidarietà -
conclude la Rsu - in controtendenza con tutte le tensioni e le
pulsioni a cui stiamo assistendo.
Come sempre la solidarietà e la lotta unitaria pagano".
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