Nella caccia al colombaccio
utilizzava, come richiami, animali vivi che, legati a un'asta
telescopica, venivano costretti a innalzarsi forzatamente e
ripetutamente, con conseguenti sofferenze contrastanti con
condizioni etologiche e vitali accettabili. Un uomo di Rocca San
Giovanni (Chieti) è stato denunciato per maltrattamento di
animali dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di
Lanciano e dagli agenti del Distaccamento della Polizia
Provinciale di Chieti: il reato prevede l'arresto fino a un anno
o l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Contestualmente, all'uomo è
stata elevata una sanzione amministrativa per aver abbattuto un
numero di capi superiore al prelievo giornaliero consentito. Gli
uccelli utilizzati come richiamo sono stati conferiti al Centro
Recupero Rapaci e Selvatici gestito dal Reparto CC Biodiversità
di Pescara. "Sebbene la Legge 157/92 sulla caccia preveda che
alcune specie di uccelli cacciabili possano fungere da richiami,
a condizione che provengano da allevamenti, troppo spesso in
realtà - si legge in una nota dei Carabinieri Forestale - gli
animali utilizzati sono frutto di catture illegali e vengono
detenuti in condizioni di vita incompatibili con la loro
natura".
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