Un messaggio di forza,
determinazione e speranza arriva dal paese dell'Abruzzo interno
di Navelli in provincia di L'Aquila. A portarlo, come nella
migliore tradizione, sono state dieci ragazze: le giovani, tutte
del paese che conta circa 520 residenti, non si sono arrese alla
pandemia, alle difficoltà e si sono laureate proprio nel corso
dell'anno 2021.
Per loro che hanno anche alzato la media dei laureati in
paese è arrivato un encomio da parte dell'amministrazione
comunale guidata dal sindaco Paolo Federico. "Un evento unico
che inorgoglisce le loro famiglie e la nostra intera comunità -
ha detto il sindaco a margine della cerimonia tenutasi nel
comune di Navelli - come amministrazione avevamo il dovere di
rendere omaggio a queste dieci giovani ragazze che si sono
laureate nel corso del 2021. Un anno difficile funestato dalla
pandemia e dalla crisi che tuttavia non ha piegato la forza di
volontà delle nostre giovani leve. A loro, oltre ad un sentito
ringraziamento, vogliamo fare i migliori auguri per un futuro
radioso, pieno di soddisfazioni e che porti in alto il nome
della nostra terra".
A ricevere l'encomio sono state: Erica Cantalini, Dalila Di
Rosa, Giorgia Di Rosa, Fabrizia Federico, Isabella Federico e
Simona Di Persio laureate in scienze Psicologiche applicate,
Gabriela Rosa laureata in ortottica e assistenza oftalmologica,
Alessandra Giancarlo laureata in ingegneria clinica, Lucia De
Amicis laureata in ingegneria civile ed ambientale, Benedetta Di
Luzio laureata in logopedia. Soddisfazione per il riconoscimento
è stata espressa dalla ragazze che passata la pausa legata alle
festività di fine anno, stanno già predisponendosi per le sfide
future: in molti, nel paese famoso per lo zafferano, hanno visto
nel risultato ottenuto dalle ragazze la continuazione di una
tradizione legata all'impegno e al sacrificio che alla fine
porta sempre a risultati; altri sperano che questo particolare
evento possa rappresentare un messaggio di forza e speranza
anche per i tanti ragazzi che stanno affrontando grandi
sacrifici a causa della pandemia.
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