"Prima di partire lo consideri
un sogno, quando sei lì dici 'chi me lo ha fatto fare!', quando
finisce credi di essere sulla luna e quando torni già ti manca e
non vedi l'ora di tornare".
Tito Totani, insieme al fratello Silvio, si dice pronto a
tornare alla Dakar nel 2023, dopo lo straordinario successo
dell'edizione che si è conclusa il 14 gennaio scorso in Arabia
Saudita, che li ha visti primi tra gli equipaggi italiani e
primi tra le auto a ponti rigidi, 60/i nella classifica
generale.
I due, abruzzesi dell'Aquila, hanno raccontato l'esperienza
in una conferenza stampa a Palazzo Silone, sede della Giunta
regionale d'Abruzzo, nel corso della quale l'assessore allo
Sport Guido Liris gli ha consegnato due trofei per l'impresa
portata a termine. A Liris e al sindaco dell'Aquila, Pierluigi
Biondi, Tito e Silvio hanno dal canto loro consegnato due maglie
indossate durante la gara, circa 8mila chilometri in 12 tappe
tra il deserto arabico. "Sono passati dieci anni dalla volta
precedente ma abbiamo vissuto altrettante emozioni - ha detto
Silvio - stavolta le cose sono state più complicate ma la
costanza e la pazienza ci hanno consentito di portare a casa un
ottimo risultato".
"Abbiamo portato l'Abruzzo nel mondo, grazie allo stemma
bianco, verde e blu sulla carrozzeria della vettura - ha detto
Liris -: tanti abruzzesi e tanti aquilani hanno seguito giorno
per giorno un'avventura straordinaria che ha fatto stare con il
fiato sospeso un'intera comunità. L'impegno della Regione è per
ora solo sulla carta il bilancio di previsione è stato votato il
30 dicembre, pertanto solo dopo la promulgazione della legge
l'impegno di spesa sarà previsto nell'annualità in corso,
considerando che la manifestazione si è svolta nel 2022".
"La Dakar è una delle ultime immagini romantiche rimaste
dell'epopea dello sport, come le maratone in cui i podisti
arrivavano piegati in due dalla fatica o le tappe dolomitiche
che si vedevano una volta coi ciclisti stremati all'arrivo - ha
detto il sindaco Biondi - per quanto ci serva un po' di lucida
follia per affrontare una prova del genere, partecipare alla
Dakar non è un colpo di testa. Serve molta strategia, tanto
coraggio e tantissima disciplina".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA