L'84,3% dei decessi legati al
Covid-19 registrati in Abruzzo negli ultimi tre mesi ha
riguardato persone non vaccinate o con ciclo vaccinale
incompleto (una sola dose o due dosi da oltre cinque mesi),
mentre solo il 15,7% ha riguardato pazienti con tre dosi o con
due dosi da meno di cinque mesi. E' quanto emerge da un
approfondimento condotto dal Referente sanitario regionale per
le emergenze, Alberto Albani. L'assenza di copertura vaccinale
pesa soprattutto nella fascia 45-64 anni: su 18 morti, 15 non
erano vaccinati, uno aveva una dose e solo due persone, con
altre patologie, avevano due dosi da meno di cinque mesi.
In particolare, negli ultimi tre mesi in Abruzzo i decessi
sono stati 216: 153 riguardano persone over 74, 43 sono relativi
a persone di età compresa tra 65 e 74, 18 nella fascia di età
45-64, due - una persona non vaccinata e una con due dosi da più
di cinque mesi ed altre patologie - nella fascia 21-44.
Del totale dei decessi, ben 101 casi, pari al 46,8%, hanno
riguardato persone non vaccinate - l'incidenza è altissima se si
considera che i soggetti senza neppure una dose sono una quota
assolutamente minoritaria -, cinque (2,3%) hanno riguardato
persone con una sola dose, 76 (35,2%) hanno riguardato persone
con due dosi da più di cinque mesi, undici (5,1%) hanno
riguardato persone con due dosi da meno di cinque mesi e 23
(10,6%) hanno riguardato pazienti con tre dosi.
"Dall'analisi di questi dati - commenta Albani - si evince,
in modo evidentissimo ed inoppugnabile, che coloro che si sono
sottoposti a ciclo vaccinale completo sono protetti dal rischio
di morte in modo di gran lunga superiore ai non vaccinati o ai
parzialmente vaccinati. L'auspicio è che questi dati fungano
ulteriormente da stimolo a tutti coloro che sono ancora scettici
o incerti sui vaccini".
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