Rincari sulle materie prime e
imballaggi fino al 20% mettono in difficoltà le produzioni
artigianali di bevande, in particolare i birrifici. L'allarme è
lanciato da Jurij Ferri, mastro birraio, fondatore della Almond
'22 di Loreto Aprutino (Pescara). "Viviamo ancora una situazione
difficile - spiega - non tanto dal punto di vista delle
possibili ripercussioni di una crisi internazionale. Di fatto,
gli aumenti non sono stati limitati al settore cerealicolo, ma
riguardano anche il settore packaging. Questo denota una
speculazione dovuta a un sistema economico messo a dura prova da
due anni di restrizioni per contenere il covid".
"Sono stati due anni difficili - aggiunge Ferri - in cui è
calato il consumo, anche per effetto di una comunicazione che
non ha certo invogliato la gente a uscire e consumare. Gestori e
ristoratori hanno cercato di aumentare le vendite cercando di
tirare sui prezzi, cosa peraltro tutt'altro che facile visto che
si fa conti con alti costi di produzione, accise sull'alcol e
altre imposte che di solito sulla birra restano elevate".
Una situazione aggravata anche nelle dinamiche di vendita e
distribuzione. "Alcuni distributori - sottolinea il produttore
artigianale - non sono stati pagati talvolta regolarmente da
titolari e gestori dei vari circuiti della distribuzione,
spesso alle prese con difficoltà importanti di fronte alle
restrizioni imposte. Per questo motivo, i loro ordini si sono
molto ridotti.
Siamo stati doppiamente colpiti e non abbiamo avuto
agevolazioni fiscali significative, né altre misure a sostegno
dei nostri lavoratori dopo la fine del regime cassa integrazione
straordinaria. Viviamo in un momento - ha concluso - in cui è
difficile persino prendere un lavoratore in stage. Il governo
dovrebbe tutelare meglio le piccole e medie aziende".
Dal punto di vista delle materie prime, il mastro birraio non
fa una scelta esclusiva di prodotti italiani. "Puntare sul 100%
'made in Italy' - sottolinea - è estremamente impegnativo dal
punto di vista degli investimenti e non rappresenta
necessariamente una garanzia di qualità. Volevamo lanciare
comunque una linea 'italiana', dal miele al luppolo, ma le
difficoltà di questi mesi hanno ritardato questo progetto.
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