Al via a Roma, in Senato, le
celebrazioni del Bicentenario della nascita dello statista
abruzzese Silvio Spaventa. L'evento inaugurale è stato
organizzato dal senatore Luciano D'Alfonso in collaborazione con
il Comitato Nazionale Bicentenario presieduto dal giudice della
Corte Costituzionale Filippo Patroni Griffi, presidente emerito
del Consiglio di Stato.
"Silvio Spaventa da intellettuale europeo a statista
nell'Italia Unita": questo il titolo scelto per l'iniziativa a
cui hanno preso parte anche il presidente della Fondazione
Spaventa, Raffaele Bonanni, la vicepresidente del Parlamento
Europeo, Pina Picierno, il rettore della Lumsa, Francesco
Bonini, il prorettore dell'Università D'Annunzio di
Chieti-Pescara, Stefano Trinchese, ed il professor Enzo Fimiani
della D'Annunzio.
"Un percorso quello di Silvio Spaventa - viene sottolineato
in una nota - che raggiungerà vette altissime partendo il 10
maggio del 1822 dal piccolo comune di Bomba, nel Chietino, dove
i suoi genitori Maria Anna Croce ed Eustachio avevano già dato
alla luce, cinque anni prima, il fratello Bertrando futuro
celebre filosofo della scuola napoletana hegeliana".
"Come onorare questi 200 anni che ci separano dalla sua
nascita - si è chiesto nel suo intervento il senatore D'Alfonso
- Come fertilizzare oggi il suo insegnamento? Sicuramente
avvicinando alla sua memoria le giovani generazioni di studenti
e di politici che lo conoscono appena o che lo confondono ancora
col pur meritevole Luigi Spaventa".
D'Alfonso, nel ricordare la figura dello statista, sottolinea
che "fu sua l'intuizione che poi tradusse in battaglia della
necessaria creazione di quelle infrastrutture utili a garantire
parità di condizioni a tutti e a unificare davvero l'Italia.
Pensiamo solo alla battaglia per la nazionalizzazione delle
ferrovie".
"I suoi insegnamenti - osserva il sentatore - furono sempre
utili a garantire il bene comune. Il grande statista abruzzese
lottò contro gli interessi di parte e di Palazzo. Onoriamolo
preferendo al consenso la via più scomoda dello sforzo di
governo".
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