E' stato catturato in tarda serata dalla Polizia l'uomo accusato di aver aperto il fuoco, con una pistola, al culmine di una lite, contro il cuoco di un ristobar del centro di Pescara. L'episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di domenica, nella centralissima piazza della Rinascita: la vittima - un ragazzo di 23 anni - è stata sottoposta ad intervento chirurgico ed è ricoverata nell'ospedale del capoluogo adriatico. Le sue condizioni restano gravi.
Il 29enne fermato per l'aggressione, dopo aver pranzato ai tavolini all'esterno, sarebbe entrato nel locale e, al culmine di una discussione per futili motivi, avrebbe estratto una pistola ed avrebbe sparato più colpi, forse tre, contro il ragazzo. In un filmato del sistema di videosorveglianza subito circolato nelle chat, si possono vedere gli ultimi secondi dell'episodio: è visibile il dipendente del locale che, a terra, cerca riparo dietro al bancone e l'aggressore che, a volto scoperto, gli spara colpendolo alla schiena, per poi allontanarsi.
L'uomo accusato di aver sparato è di origini abruzzesi ma emigrato in Svizzera: è stato bloccato dalla Polizia sull'autostrada A14, all'interno dell'area di servizio Metauro, in provincia di Pesaro Urbino, mentre viaggiava a bordo di un taxi in direzione nord. Come hanno ricostruito gli investigatori, subito dopo l'aggressione il 29enne si era rifugiato da alcuni parenti in Abruzzo e si è poi allontanato a bordo del taxi. Per evitare che durante l'arresto potessero essere coinvolti il tassista e le persone all'interno dell'area di servizio, gli investigatori hanno rintracciato telefonicamente il tassista, mantenendo il contatto con lui fino all'intervento. Il tassista, con la scusa di dover fare carburante, è entrato nell'area di servizio indicata dalle forze dell'ordine, cioè quella di Metauro, in provincia di Pesaro Urbino, sulla autostrada A14. Lì si è subito allontanato dal mezzo e il 29enne è stato neutralizzato rapidamente dai poliziotti. Durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato una pistola semiautomatica: gli accertamenti stabiliranno se sia l'arma usata nel locale di Pescara. Il 29enne si trova ora in carcere a Pesaro.
Il cuoco vittima della sparatoria è un 23enne originario di Santo Domingo, ma da tempo residente in Abruzzo e padre di un bimbo di due anni. Al momento ricoverato in rianimazione, intubato, in prognosi riservata.
Secondo quanto riferito dalla Questura di Pescara, al centro della lite fra il 29enne e il cuoco ci sarebbe stata l'insoddisfazione per la qualità degli arrosticini e per i tempi di attesa. Il questore Luigi Liguori ha sottolineato "l'imprevediblità" del soggetto, fattore che ha reso estremamente rischioso l'intervento, condotto mentre il presunto aggressore era a bordo di un taxi, diretto all'estero. Gli investigatori, grazie alle telecamere e alle tracce seguite, nel giro di poche ore sono risaliti al 29enne, poi fermato in tarda serata nelle Marche. "Sto contattando il servizio sanitario svizzero per farmi mandare i documenti perché il mio assistito ha comunque una problematica psichiatrica", ha invece fatto sapere l'avvocato Florenzo Coletti, che rappresenta il 29enne sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio e porto dell'arma.
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