Una riduzione del fatturato pari
al -29,8% nell'anno della pandemia, il 2020, rispetto al
precedente ed un calo degli addetti del -8,9%. Questa la
fotografia per l'Abruzzo del settore dei ristoranti e degli
alberghi scattata dall'Osservatorio sui bilanci 2020 delle Srl
curato dal Consiglio e della Fondazione Nazionale dei
Commercialisti. Il dato regionale è migliore della media
nazionale: fatturato a -44,9% e dipendenti a -12,5%.
Dai dati emerge che i ricavi sono pari a 367.167.000 di euro,
con una flessione, tra il 2020 e il 2019, che raggiunge appunto
il -29,8%. I dipendenti, pure in calo rispetto ai dodici mesi
precedenti, nell'anno della pandemia erano 7.756. Si riducono
anche il valore della produzione (403.303.000 euro, -26%) e il
valore aggiunto (119.595.000 euro, -35,4%).
Nonostante il calo di fatturato che sfiora il 30%, l'Abruzzo
è una delle regioni in cui si è verificato il decremento meno
significativo. Nel Lazio, ad esempio, la flessione è pari al
-51,9%, in Basilicata è al -49,9%, in Veneto al -48,7%, in
Toscana al -47,9%, in Campania al -47,9% e in Lombardia al
-47,2%. L'Abruzzo, nella classifica nazionale, si posiziona
vicino a Marche (-29,6%), Valle d'Aosta (-30,6%) e Molise
(-31,2%).
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