I pannelli della mostra ANSA li
hanno scoperti gli studenti, emozionati, qualcuno con la
salivazione azzerata di fronte al microfono per raccontare di
fronte ad ogni singolo pannello la vita di Falcone e Borsellino,
ma di grande e intensa partecipazione collettiva. E' stata una
mattinata non comune per i ragazzi dell'Istituto Pomilio di
Chieti Scalo: all'ultimo appuntamento scolastico per la Mostra
itinerante realizzata sulla vita dei due magistrati ha
partecipato anche il Prefetto Armando Forgione, oltre alla
preside Anna Giusti, mentre il Commissario della questura
teatina Lorena Di Renzo si è voluta soffermare su Emanuela Loi,
l'agente della scorta di Borsellino morta nell'attentato di via
D'Amelio. "Era una donna entusiasta dei valori che
rappresentava, credeva nello Stato, quello Stato che siamo tutti
noi che operiamo sui territori: Emanuela è ancora qui in mezzo a
noi", ha detto la Di Renzo, forse rispondendo indirettamente ad
una domanda posta dagli studenti "Cosa possiamo fare noi per
mantenere viva l'eredità di Falcone e Borsellino".
Ha in parte risposto anche il Prefetto di Chieti, quando ha
affermato che "le istituzioni per essere amate devono prima
essere capite, e questa mostra aiuta davvero a capire le
istituzioni".
La mostra, già creata per i 20 anni dai fatti di Palermo del
1993, resterà ancora nell'aula magna del grande comprensorio
scolastico teatino.
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