Esclusi dagli scrutini delle
quinte, ma invitati in via informale agli scrutini del giorno
dopo per altre classi, alcuni insegnanti demansionati benché in
possesso di 'green pass rafforzato', per guarigione da covid,
chiedono alla dirigente scolastica revoca del demansionamento e
autorizzazione a partecipare agli scrutini. Il provvedimento non
arriva, loro comunque vanno a scuola e chiedono sia messa a
verbale la presenza come personale a supporto di attività
didattiche, ma al rifiuto della dirigente scoppia il caos e gli
scrutini vengono rinviati. E' successo in un istituto superiore
di Chieti dove ora il rischio è che a fare le spese della
confusione siano gli studenti che non hanno ancora notizie sulle
valutazioni finali.
I docenti demansionati, spiega il loro legale, Maria Franca
D'Agostino, non hanno potuto completare le votazioni minime
regolari richieste dal piano dell'offerta formativa e valide per
legge, nel frattempo si è appreso che gli insegnanti chiamati a
sostituirli non hanno valutato gli studenti con prove né scritte
né orali. "Demansionati ex D.L. 24/2022, per inosservanza
all'obbligo vaccinale che scadrà il 15 giugno, benché in
possesso di green pass rafforzato valido per legge impiegati in
attività di supporto - spiega l'avvocato - i docenti hanno
chiesto di essere sollevati da responsabilità in merito a
eventuali votazioni non regolari ai sensi di legge". Riferiscono
i docenti che sarebbe stato impedito loro di effettuare
dichiarazioni a verbale. "Il confronto acceso tra i presenti
durante uno scrutinio e l'insistenza dei docenti nel voler
verbalizzare la loro posizione - rievoca D'Agostino - sono
sfociati in alcuni malori, tanto che per due persone è stato
chiesto l'intervento del 118".
Quanto alla posizione dei demansionati, il legale cita un
precedente del Tribunale di Grosseto, Sezione lavoro, che con
provvedimento n. 635/2022 del 3 maggio, previa dichiarazione in
via provvisoria dell'illegittimità del provvedimento impugnato,
ha disposto l'immediata reintegra di una docente in possesso di
'green pass rafforzato'. "Nel caso dei miei assistiti, spiega
l'avv. D'Agostino - si è creata una situazione di disparità in
quanto agli stessi sono state raddoppiate le ore di lavoro
settimanali e oggi sono gli unici insegnanti nell'edificio
scolastico. Sono stata incaricata di rivolgere formale richiesta
alla scuola in ordine alla loro posizione fino al 15 giugno: per
assurdo, qualora non si recassero al lavoro, sarebbero passibili
di provvedimenti disciplinari, perché assenti ingiustificati
sulla base del demansionamento, seppure illegittimo. Mi auguro
che alla ripresa dell'anno scolastico non dovremo più assistere
a tali situazioni incresciose e discriminatorie di cui qualcuno
sarà comunque chiamato a rispondere, anche ai fini di un
risarcimento danni".
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