Tutto esaurito sulle spiagge
abruzzesi, ma si registrano i primi segnali di un rallentamento
nelle prenotazioni, forse dovuto al carovita. Il tutto mentre i
balneatori fanno i conti con l'aumento dei costi di energia e
materie prime e con la carenza di personale. Questa, mentre la
stagione si appresta a entrare del vivo, l'analisi fatta
all'ANSA dal presidente di Confcommercio Pescara e del Sib
Abruzzo, Riccardo Padovano.
"Alla vigilia della stagione - afferma - abbiamo registrato
numeri da tutto esaurito riguardo ai posti ombra, incremento che
ci aspettavamo dopo due anni di pandemia. Abbiamo avuto
tantissime prenotazioni, anche se ora registriamo primi segnali
di calo. Difficile capire i motivi, forse è fisiologico o dovuto
al carovita che sta creando molti problemi, anche più della
pandemia. E per noi se va male una stagione tutto l'anno
lavorativo è compromesso".
Poi a proposito della questione dipendenti Padovano precisa:
"Siamo a posto dal punto di vista del salvamento, ma ci sono
carenze per personale di sala, cucina e bar. In un contesto
simile diventa fondamentale la formazione e bisogna rivalutare
il ruolo degli istituti professionali; il settore dà tanto
lavoro, ma è difficile trovare personale. Ad esempio, sono
diversi gli stabilimenti balneari che hanno assunto il direttore
di spiaggia e questo ci fa capire quanto sia sempre più
importante la formazione".
Mentre si attende l'arrivo dei turisti, che dovrebbe partire
"dalla prima settimana di luglio", Padovano sottolinea che
l'obiettivo deve essere "far sì che gli abruzzesi scelgano
l'Abruzzo, forte delle sue 14 Bandiere Blu. L'offerta dei
servizi cresce, ma bisogna ulteriormente migliorare la capacità
di accoglienza, è un importante investimento che va fatto".
I rincari nel settore, secondo il rappresentante dei
balneatori, non hanno creato grossi problemi: "Gli aumenti non
hanno superato il 7% - osserva - ma su tariffari bloccati dal
2015. I prezzi giornalieri in linea di massima sono invariati,
mentre gli stagionali hanno subito un lieve aumento. Rincari
che, comunque, non consentono di compensare le notevoli spese in
più che dobbiamo sostenere tra prezzi dell'energia e materie
prime".
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