Un piano di interventi articolato
su molteplici azioni, alcune da attuare in tempi brevi, altre di
medio periodo, per affrontare le criticità legate al
sovraffollamento dell'ospedale di Pescara. Ad annunciarlo è la
Asl di Pescara, dopo la riunione - la settima sul tema -
svoltasi in Regione.
All'incontro, nella sede dell'Assessorato alla Sanità, hanno
partecipato l'assessore regionale Nicoletta Verì, il direttore
generale della Asl di Pescara Vincenzo Ciamponi, il direttore
medico dell'Ospedale Valterio Fortunato, il direttore facente
funzioni del Pronto Soccorso Antonino Gabriele, il direttore
della cardiologia interventistica nonché Direttore facente
funzioni del Dipartimento di Urgenza e Emergenza, Leonardo
Paloscia, e il direttore delle cure territoriali Rossano Di
Luzio.
Sul fronte organizzativo, dai primi di luglio entrerà in
funzione la centrale unica del 118 Chieti-Pescara: il nuovo
sistema "permetterà di ottimizzare la gestione dell'afflusso in
pronto soccorso, assegnando i pazienti (in base all'affollamento
degli ospedali) anche ai presidi limitrofi all'area
metropolitana. Proprio i nosocomi più piccoli - spiega la Asl -
avranno un ruolo più incisivo nella ridefinizione dei percorsi
di emergenza-urgenza".
E' inoltre prevista l'introduzione in via sperimentale del
sistema 'See and Treat', un ambulatorio infermieristico per la
presa in carico dei codici bianchi e verdi". Sarà definito un
numero preordinato di posti letto, di area medica e chirurgica,
quotidianamente a disposizione del pronto soccorso, per
assicurare le esigenze ordinarie di ricovero urgente.
Parallelamente, sono stati già aumentati i posti letto nella Rsa
di Tocco da Casauria per il trasferimento di pazienti che non
necessitano di ricovero per acuzie.
Si sta lavorando per attivare percorsi di Day Hospital medico
dal Pronto soccorso, così da limitare la permanenza dei pazienti
nelle aree di emergenza. Sarà, infine, definito un protocollo
per l'identificazione, trattamento, presa in carico sanitaria e
sociale dei cosiddetti "frequent user", di coloro cioè che nel
corso dell'anno accedono molte volte al pronto soccorso, spesso
per prestazioni non di emergenza.
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