"Maltrattata e umiliata dalla
addetta allo sportello che, noncurante della barriera costituita
dalla mascherina necessaria per il contenimento Covid, l'ha
presa in giro senza alcun ritegno facendo scattare finanche il
numero successivo ed invitandola poi ad andare con uno
sgraditissimo gesto delle mani". E' quanto accaduto, in un
ufficio postale di Pescara, ad una donna sorda di 76 anni. A
raccontarne la storia sono le associazioni Carrozzine
Determinate Abruzzo e Accessibilità & Eventi Deaf Aps, che,
nell'esprimere solidarietà alla donna, parlano di "episodio di
discriminazione" e tornano a chiedere "interventi efficaci in
tutti gli uffici pubblici".
Le associazioni sottolineano che la donna è cliente della
filiale dal 1982, pertanto la sua disabilità è "ben nota a
tutti". È stata poi "soltanto la sensibilità e professionalità
di un'altra operatrice a richiamare la signora che in lacrime
stava lasciando l'ufficio postale senza completare la sua
attività".
"Sono stata umiliata e derisa - racconta la vittima - è
inaccettabile che nessuno mi abbia chiesto scusa ed è assurdo
che il direttore dell'ufficio postale responsabile in quel
momento, o chi lo sostituisse, non sia intervenuto a tutelare il
diritto di un cittadino sordo e non abbia redarguito chi è
pagato per erogare un servizio uguale per tutti".
"Le persone con disabilità - affermano il presidente di
Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante, e quello di
Accessibilità & Eventi Deaf, Donatella Ruggieri - spesso
subiscono vessazioni e discriminazioni ingiustificate,
determinate dall'insensibilità e dall'assenza di qualsivoglia
preparazione delle persone che erogano un servizio pubblico.
Questa storia pone l'attenzione sul vero problema
dell'inclusione delle persone sorde. Chiediamo da tempo
interventi efficaci in tutti gli uffici pubblici, specie in
questo momento dove la mascherina è un impedimento visivo alla
comunicazione. La piena fruibilità di un servizio pubblico per
tutti è il requisito minimo e necessario di una qualsiasi
società civile. Auspichiamo un contatto dal direttore di filiale
interessato e una nuova politica da parte di Poste volta a
garantire la piena inclusività di tutti i servizi al pubblico".
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