"Le aziende sono sull'orlo del
fallimento per l'incertezza derivante dalla cessione dei crediti
presenti nel cassetto fiscale. Assistiamo ad un balletto
indecente. La burocrazia e le norme stringenti rendono i crediti
quasi incedibili. Oggi, con l'attuale situazione politica, la
preoccupazione è ancora più forte: ci attende una fase
transitoria che ci spaventa e non poco. Non c'è più tempo, è
necessario porre subito rimedio". A lanciare l'allarme è
Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, che interviene a
proposito del superbonus 110%, dei bonus in edilizia e della
questione cessione del credito.
"In questo contesto di incertezza - afferma Alberto De
Cesare, presidente Anaepa Chieti L'Aquila, la categoria Edilizia
di Confartigianato - ci sono soggetti finanziari che stanno
retrocedendo il credito a percentuali che non sono assolutamente
soddisfacenti. Ci troviamo di fronte a cifre da ribasso
selvaggio. Tutto questo in un momento in cui le imprese
boccheggiano ed hanno bisogno di liquidità".
"Le norme bancarie - aggiunge De Cesare - sono sempre più
stringenti e rasentano ormai il ridicolo. Sembra che tutto sia
scientificamente studiato per ritardare i pagamenti. La
situazione attuale impone chiarezza: il mondo bancario deve dare
risposte alle imprese con un cronoprogramma certo. Invece, al
momento, dopo mesi di attesa le imprese non sono ancora in grado
di capire quando il credito si trasformerà in denaro".
"Non si può ignorare il fatto che l'attività di impresa si
fonda anche sugli incassi e non solo sulle uscite - osserva il
presidente Anaepa - Allo stato attuale, però, le uscite hanno
tempistiche ben precise e non sono concesse deroghe, mentre le
entrate no. I crediti muoiono nel cassetto fiscale e questo è
intollerabile".
"La politica appare sorda al richiamo del mondo
imprenditoriale. Oggi la preoccupazione è ancora più forte
perché le dimissioni di Draghi e le elezioni anticipate in un
momento tanto delicato sicuramente non aiuteranno il nostro
mondo. Ci attende una fase transitoria che ci spaventa",
conclude Alberto De Cesare.
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