Importante riconoscimento
internazionale per l'Istituto Zooprofilattico di Teramo,
designato Laboratorio di Riferimento dell'Unione Europea per il
controllo della malattia infettiva conosciuta come 'Rift Valley
Fever', segnalata per la prima volta nel 1931 nella grande
Vallata del Rift, in Kenya, importante zoonosi trasmessa dalle
zanzare che colpisce animali come bufali, cammelli, bovini,
capre e pecore e anche l'uomo.
"Siamo molto orgogliosi della qualità della ricerca
scientifica che si porta avanti nel nostro territorio - ha detto
in conferenza stampa a Pescara il presidente della Regione
Abruzzo Marco Marsilio - Pochi giorni fa presentammo un
complesso di progetti di cui anche l'Izs era protagonista e
partner. Oggi parliamo invece di questo importante
riconoscimento internazionale di grande importanza. Vorrei
sottolineare che l'Izs ha vinto un bando internazionale dopo
essersi confrontato con le più alte realtà della stessa
tipologia che operano e sono presenti in Italia e in Europa,
strappando questa brillante vittoria che consentirà di avere nei
prossimi anni a Teramo un centro di riferimento e un centro di
ricerca per questa malattia che colpisce gli animali, che è
presente in Africa e sta risalendo il territorio africano fino
ad arrivare sulle coste tunisine e dunque del Mediterraneo. Noi
grazie all'Izs cercheremo di farci trovare pronti e fare in modo
di contrastare nel modo più efficace possibile questa malattia".
"Oggi - ha dichiarato Nicola D'Alterio, direttore generale
Izs Abruzzo e Molise - entriamo nel novero di quei pochi
laboratori a livello internazionale che studieranno e
lavoreranno sulla Rift Valley Fever, malattia virale che
colpisce animali e può essere trasmessa anche all'uomo. Si
trasmette sia per contatto diretto sia attraverso le zanzare, ed
è nata nel 1931 in Kenya e oggi sta risalendo il continente ed è
arrivata fino in Tunisia, Libia e Turchia, per questo l'Ue ha
deciso di fare un concorso fra i laboratori europei. La Ue ci ha
dato 300mila euro per coordinare tutti i laboratori europei
nella lotta alla malattia e nella sorveglianza della stessa, nel
momento in cui, speriamo di no, arrivi nel nostro continente".
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