Una giovane Sula, uccello che
nidifica nel Nord Europa e raro in Abruzzo, è stata recuperata
sabato scorso sulla spiaggia in zona Foro di Ortona (Chieti),
alla foce del torrente Ghiomera. Trasportato da una rilevatrice
della Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) al Centro Recupero
Fauna di Pescara gestito dai Carabinieri Forestali, purtroppo
l'animale è poi morto. Lo fa sapere la stessa Soa, sottolineando
che la presenza dell'uccello marino era stata segnalata alle
autorità competenti già venerdì scorso.
"Solo sabato pomeriggio, con l'intervento del dottor Antonio
Di Nardo del competente servizio veterinario della Asl, grazie
all'aiuto determinante di Alessandra Iannascoli, un'attenta
rilevatrice ornitologica della Soa, l'animale è stato prelevato
non senza difficoltà, vista l'estrema vitalità e forza dello
stesso, per essere trasportato subito dalla stessa Iannascoli al
Centro Recupero Fauna".
La Sula, ricorda la nota della Soa, è un uccello marino dai
colori bellissimi caratterizzato da una grande apertura alare e
da una forma particolarmente aerea e idrodinamica. "Comune nel
nord Europa, dove nidifica in grandi colonie soprattutto sulle
falesie della Scozia e della Norvegia, si nutre esclusivamente
di pesce che cattura con picchiate e immersioni vertiginose, in
Abruzzo è stato segnalato pochissime volte e proprio nei giorni
precedenti Alessandra Iannascoli ne osservava una a San Vito
Chietino. Purtroppo le cure del Centro Recupero non sono state
sufficienti anche perché, a causa di probabili difficoltà
organizzative o di carenza di risorse umane, è chiuso durante i
giorni festivi, l'animale è pertanto morto rendendo vano il
tentativo di chi ha cercato di salvarlo".
La Stazione Ornitologica Abruzzese, che nelle ultime due
settimane ha recuperato e consegnato al Centro altri uccelli in
difficoltà - un grande Astore a Spoltore e un Lodolaio a
Lettopalena - annuncia che organizzerà a breve un corso per
informare e istruire chiunque voglia collaborare a recuperare
gli uccelli selvatici in difficoltà prima di consegnarli agli
Enti competenti per le successive cure.
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