Il Consorzio acquedottistico
marsicano (Cam), già in amministrazione controllata e su cui
grava un impegno di 6 milioni di euro l'anno con cui viene
onorato il concordato preventivo, a causa dell'aumento dei costi
dell'energia elettrica potrebbe essere sull'orlo del fallimento.
Infatti, a fronte di 22 milioni di euro di entrate, sarebbe già
stati spesi 16 milioni di euro in bollette elettriche. A
lanciare l'allarme è il presidente dell'Ersi, Nunzio Merolli,
nel corso dell'audizione in Commissione d'inchiesta
sull'emergenza idrica.
"La Regione - commenta la presidente della Commissione, Sara
Marcozzi - deve prendere atto delle difficoltà del Cam e
adottare provvedimenti urgenti a sostegno delle spese extra che
la società sta sostenendo e nel medio periodo portare le tre
società di gestione che operano nell'aquilano alla fusione. Non
è più possibile mantenere in essere realtà che, sostanzialmente,
fanno la stessa cosa, peraltro in barba alla legge che obbliga
ad avere un bacino minimo per il gestore corrispondente al
momento al territorio provinciale".
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