Il reporter di
guerra Antonio Russo, è stato ricordato nella sua città natale,
Francavilla al Mare (Chieti), dai Radicali Abruzzo, in occasione
del 22/o anniversario della morte: l'inviato di Radio Radicale
fu ucciso vicino a Tbilisi (Georgia), dopo essere stato rapito e
torturato, nella notte tra il 15 e 16 ottobre del 2000; il
giornalista aveva trovato una testimonianza video delle torture
delle truppe russe contro la popolazione civile cecena. I
responsabili dell'omicidio non sono stati mai individuati, nè le
circostanze della morte accertate dalle autorità georgiane.
Alla cerimonia, svoltasi a Palazzo Sirena, con la deposizione
di una corona commemorativa, hanno partecipato, tra gli altri,
il sindaco Luisa Russo - cugina del giornalista - il segretario
nazionale dei Radicali, Massimiliano Iervolino, quello regionale
Riccardo Varveri, Carlo Costantini (Azione) e il segretario
provinciale di Pescara del Pd, Nicola Maiale.
"È bene ricordare questi personaggi - ha spiegato all'ANSA il
segretario abruzzese dei Radicali, Riccardo Varveri -
soprattutto in questo contesto dove la Russia è tornata a fare
paura in Europa invadendo l'Ucraina perchè Antonio Russo è una
vittima di questo regime che lo ha rapito e ucciso,
restituendoci il corpo senza vita perchè aveva scoperto i
crimini di guerra che la Russia stava compiendo in quel periodo.
È giusto e bene ricordare la memoria di queste figure
professionali che hanno lottato e hanno vissuto per la ricerca
della verità".
Per il presidente dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo,
Stefano Pallotta, "Antonio Russo ha fatto parte di quel gruppo
di giornalisti, forse gli ultimi mohicani, che la guerra la
raccontavano attraverso le loro testimonianze dirette. Incarnava
il vero spirito del giornalismo: non lavorava per sé, ma per
l'umanità. E' stato vittima, come altri giornalisti, della
libertà di informazione e della ricerca della verità".
Il prossimo 29 ottobre, dopo dieci anni di sospensione per
cause organizzative, torna il premio nazionale sul reportage di
guerra, 'Antonio Russo', istituito per volontà della madre
Beatrice, con la finalità di raccogliere l'eredità di pensiero e
di azione del reporter abruzzese.
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