La stagione artistica dei Solisti
Aquilani, ospita venerdì 21 un artista di fama internazionale,
il pianista Ramin Bahrami, uno dei maggiori interpreti bachiani.
L'appuntamento è fissato alle 18, nell'Auditorium del Parco,
all'Aquila. Il programma sarà proposto anche all'interno della
stagione della Società dei Concerti di Milano, domani (alle
20,45 nella sala Verdi del conservatorio del capoluogo
lombardo). La ricerca interpretativa del pianista iraniano Ramin
Bahrami è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di
Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la
sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e
la sua formazione.
Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che
hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di
accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di
universalità che la caratterizza.
Con la formazione aquilana, che vede alla direzione artistica
Maurizio Cocciolito, il pianista eseguirà brani di Johann
Sebastian Bach e del figlio Carl Philipp Emanuel.
Nato a Teheran Bahrami si è diplomato in Italia con Piero
Rattalino al Conservatorio Verdi di Milano. Ha approfondito gli
studi all'Accademia pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser
alla HochschulefürMusik di Stoccarda. Si è perfezionato, poi,
con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert
Levin e RosalynTureck.
L'artista incide in esclusiva per Decca-Universal. I suoi cd
sono dei best seller e riscuotono sempre molto successo di
pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a
dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive. È
entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più
venduti pop di Gfk. Le sue registrazioni vengono regolarmente
trasmesse dalle maggiori emittenti internazionali.
"Ci tengo a dedicare questi concerti al mio Paese di origine -
ha detto Bahrami - per tutto quello che sta succedendo, non solo
oggi, ma da quarant'anni a questa parte. Poter danzare, baciarsi
pubblicamente, cantare le canzoni pop solo per citare alcune
libertà fondamentali, sono atti repressi puntualmente in Iran e
la cosa sembra sfuggire ai più".
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