E' entrato nella piena
operatività, dopo alcuni mesi di sperimentazioni, il nuovo
laboratorio per l'analisi qualitativa delle acque della Sasi Spa
di Lanciano. L'ente del servizio idrico integrato, che comprende
83 comuni soci, spendeva 200 mila euro all'anno per rivolgersi
ai laboratori privati. La nuova struttura è necessaria per le
determinazioni analitiche e della qualità delle acque ed è stata
presentata ieri.
La Sasi possiede 140 sorgenti grandi e piccole che alimentano
8 mila km di rete. I laboratori di analisi chimiche, fisiche e
microbiologiche si trovano nell'ex fabbricato della ditta
Pozzolini, situato nella zona industriale di Lanciano, che la
Sasi, in veste di creditore, ha rilevato in un'asta
fallimentare. Il centro è diretto dal biologo Tommaso Pagliani,
ultimo direttore dell'ex centro ricerche biomediche Mario Negri
Sud, che si occupa del controllo delle acque destinate sia per
l'uso umano che di quelle di scarico. Finora sono state
effettuate 5 mila determinazioni. Il presidente della Sasi,
Gianfranco Basterebbe, precisa: "Si tratta di una struttura
importante che sta già svolgendo una costruttiva attività, con
un avanzamento significativo in termini di capacità gestionale
dei processi di trattamento delle acque di potabilizzazione e
depurazione".
Il biologo Pagliani spiega: "Siamo impegnati nel controllo
mensile delle acque captate in corrispondenza delle sorgenti
principali, Verde, Avello, Sinello e Capovallone, determinando
per ciascuna di esse un profilo chimico e microbiologico molto
ampio che comporterà un notevole rafforzamento conoscitivo e
gestionale in tale ambito. Il laboratorio si occupa anche della
caratterizzazione chimica delle acque di infiltrazione,
finalizzata a determinare se esse possano derivare dalle reti
idriche o fognarie della Sasi oppure provengono da falde idriche
superficiali locali. Intrapreso anche lo studio della qualità di
alcuni corsi d'acqua e del litorale".
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