Resta non potabile l'acqua in 10
Comuni della provincia di Pescara, capoluogo compreso, a causa
del superamento del limite del parametro Clostridium
perfringens, riscontrato in post clorazione nella Sorgente
Vitella d'Oro di Farindola (Pescara). Decine di migliaia i
cittadini coinvolti; oltre 20mila nelle località in cui è
interessato l'intero territorio comunale. Polemiche sui social
con i cittadini che lamentano la scarsa informazione sulla
questione. A seguito di prelievi effettuati martedì 8, la Asl
ieri ha invitato all'utilizzo dell'acqua a fini alimentari solo
previa bollitura. Provvedimento in vigore fino a nuovo ordine.
L'Aca s.p.a., azienda comprensoriale acquedottistica, sta
provvedendo ai controlli di competenza. Il Comune di Moscufo, in
un post oggi sulla pagina Facebook, comunica che "a seguito di
colloqui intercorsi con i responsabili dell'Aca, è necessario
continuare a utilizzare l'acqua dei rubinetti a fini alimentari
solo previa bollitura fino a nuove disposizioni che saranno
comunicate nel più breve tempo possibile".
I Comuni interessati sono: Cappelle sul Tavo, Collecorvino,
Loreto Aprutino, Moscufo e Picciano, per l'intero territorio
comunale; Montesilvano nelle località Colle Arena alta, Colle
della Selva, Collevento, Macchiano, Barco e zone limitrofe, Via
De Gasperi e traverse; Penne intero territorio esclusi Contrada
Roccafinadamo, Villa Degna, Colle Maggio, Colle Trotta; Pescara
nelle zone Strada Valle Furci, Strada Valle Ferzetti, Via Valle
Furci, Strada Vicinale Valle Ferzetti, Strada Colle Caprino, Via
Vado del Sole, tratto di Via Colle Innamorati da Strada Valle
Furci a via Colle Innamorati n.343; Pianella intero territorio
escluse le frazioni di Cerratina, Castellana, Vicenne Sud,
Conoscopane, Nardangelo, Morrocino; infine Spoltore nelle
località Villa Santa Maria, Caprara, Spoltore centro storico e
zone limitrofe. La presenza del batterio Clostridium perfringens
fu rilevata a ottobre 2021 nell'acqua potabile consumata a
S.Valentino in Abruzzo Citeriore, paese di 1.900 abitanti del
Pescarese dove in pochi giorni erano stati diagnosticati oltre
200 casi di gastroenterite, e nella vicina Scafa, dove erano
emersi una ventina di casi.
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