Disoccupati tra i 30 e i 50 anni,
impiegati come portantini nelle attività di spallaggio dei
funerali della zona, senza contratto né tutele. È quanto emerso
nei controlli di 17 aziende del pescarese, effettuati dalle
Fiamme Gialle della Tenenza di Popoli sotto il coordinamento del
Comando Provinciale di Pescara nell'ambito di una inchiesta sul
fenomeno del lavoro sommerso nel settore delle onoranze funebri
del pescarese. E sono stati oltre 130 i dipendenti risultati
irregolari nel rapporto di lavoro. Di questi, la metà
completamente in nero, ed alcuni anche percettori del Reddito di
Cittadinanza e delle misure di sostegno emergenziali per
Covid-19. Alla fine l'80% delle persone impiegate è risultato
non in regola. Tra contributi non versati e ricavi non
dichiarati, l'80% del personale utilizzato in quasi 1.500
funerali ispezionati è risultato in nero o "irregolarmente
impiegato" dalle ditte esecutrici delle esequie per circa 6.300
giornate lavorative. Le verifiche dei finanzieri hanno coinvolto
decine di Comuni dell'entroterra pescarese e si sono basate, in
una prima fase, nell'acquisizione dei dati sui funerali
celebrati negli anni 2019, 2020 e 2021.
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