Partita la corsa per il posto di capo della Procura della Repubblica dell'Aquila, che è anche sede della Procura distrettuale Antimafia dell'Abruzzo, in vista del pensionamento, imminente, del dottor Michele Renzo, nominato dal Consiglio superiore della magistratura nel 2016: sono 13 i candidati che hanno risposto al bando lanciato dal Csm, tra questi diversi big con diversi pm che già lavorano nelle procure abruzzesi, ma anche autorevoli colleghi che operano in altre sedi anche fuori regione.
L'incarico a capo della Procura del capoluogo abruzzese è molto ambito dal momento che il magistrato guiderà anche le indagini riguardanti le infiltrazioni mafiose in Abruzzo, fenomeno che è diventato ancora più preoccupante alla luce delle ricostruzioni post terremoti, quello del 2009 dell'Aquila e quelli del 2016 e 2017 del Centro Italia.
Tra i candidati ci sono Domenico Seccia, sostituto
procuratore generale della Cassazione, Alberto Sgambati,
avvocato generale presso la Procura generale dell'Aquila,
Gennaro Varone, sostituto procuratore della Repubblica di Roma,
Giancarlo Cirielli, anch'egli sostituto procuratore a Roma,
Sergio Colaiocco, procuratore aggiunto a Roma, Stefano Gallo,
sostituto procuratore all'Aquila, Antonio Laronga, procuratore
aggiunto a Foggia, Mirvana Di Serio, procuratore a Lanciano
(Chieti), Mario Palazzi, sostituto procuratore a Roma, Annarita
Mantini, procuratore aggiunto a Pescara, Simonetta Ciccarelli,
sostituto procuratore all'Aquila, Francesco Testa, procuratore
europeo delegato, Valentina D'Agostino, procuratore aggiunto ad
Ancona.
Scatta ora una complessa istruttoria da parte del Csm con la
proposta del candidato ritenuto migliore dalla commissione
competente: poi la votazione del Plenum con il via libera anche
da parte del ministero della Giustizia.
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