Otto famiglie fuori casa da più di
due anni, con 80mila euro persi e le spese per gli atti che
continuano a lievitare. Finisce in tribunale la vicenda della
palazzina di via Avezzano, a Sulmona, beffata dal superbonus. Il
giudice del tribunale peligno, Pierfilippo Mazzagreco, ha
nominato un perito per l'accertamento tecnico preventivo volto a
cristallizzare lo stato dei luoghi. Si tratta di un esame,
chiesto dagli inquilini, che serve a fotografare la situazione
attuale dell'immobile in vista di un'eventuale richiesta di
risarcimento danni o di un rientro con i lavori che i residenti
sono disposti a pagare nuovamente, pur di accelerare i tempi,
cambiando sostanzialmente le modalità d'intervento.
L'esito, come stabilito dal tribunale, arriva a luglio. I
lavori di demolizione e ricostruzione della palazzina del civico
8, avviati a maggio 2023, erano stati improvvisamente interrotti
in autunno. La ditta subappaltatrice aveva letteralmente
"svuotato il cantiere", portando via ruspe, attrezzi ed
escavatori, lasciando in loco solo la recinzione. Il tutto
perchè l'appaltatore generale non aveva corrisposto le spettanze
economiche all'impresa. Eppure i condomini della palazzina
avevano versato 10 mila euro ciascuno come anticipo per la
demolizione e ricostruzione per un totale di 80 mila euro che si
sono volatilizzati. Per questo il condominio aveva deciso di
procedere e di querelare l'appaltatore generale. Sul caso sta
indagando la Guardia di finanza di Sulmona. "Stiamo pagando
soldi su soldi da anni. Per la prossima invernata speriamo di
rientrate" commenta un'inquilina.
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