Il 50,4% delle imprese abruzzesi
ha almeno un livello base di digitalizzazione, stando ai nuovi
criteri del Digital Intensity Index (DII).
Lo rileva un'indagine di Anitec-Assinform, l'associazione che
in Confindustria raggruppa le aziende Ict, secondo cui il
mercato del digitale in Abruzzo nel 2023 ha raggiunto 1,033
miliardi di euro. Nel 2023 infatti il mercato digitale della
regione è tornato a crescere, facendo segnare un + 0,3%
sull'anno precedente, invertendo la tendenza rispetto al -0,7%
del 2022 sul 2021.
Sono alcuni dei dati illustrati nel corso della XIIesima
tappa del Roadshow nazionale "Intelligenza artificiale e Pmi:
esperienze da un futuro presente", che ha avuto luogo questa
mattina, all'Aquila, nella sede di Confindustria L'Aquila
Abruzzo Interno. L'iniziativa è stata organizzata da
Confindustria Abruzzo, Comitato regionale Piccola Industria
Confindustria Abruzzo e il Comitato Piccola Industria
Confindustria L'Aquila e Anitec-Assinform, in collaborazione con
la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de
L'Imprenditore.
"L'Abruzzo - ha commentato il presidente di Anitec-Assinform,
Massimo Dal Checco - è una regione che sta dimostrando un
notevole dinamismo nel settore Ict e l'IA può essere un fattore
di ulteriore accelerazione per le aziende locali. Il valore
dell'IA risiede nel suo essere una tecnologia trasversale che si
può applicare a tutti i settori principali dell'economia
abruzzese, come l'agricoltura, l'industria manifatturiera, il
turismo e il terziario avanzato".
In generale, l'intelligenza artificiale è oggi al centro del
dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità
computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un
impiego diffuso. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l'IA
rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane:
secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con
almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di IA,
contro una media dell'8% nell'Unione europea. In particolare, la
percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si
attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250
dipendenti).
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