La rappresentazione del quotidiano
con una valenza intima e riflessiva. Al centro i concetti di
memoria e di famiglia. Dipinti come brevi racconti che rivelano
fatti e persone, luoghi e spazi che trovano significato nella
sfera del ricordo. Il fumettista, illustratore e artista toscano
Enrico Pantani arriva a Pescara, con la mostra personale dal
titolo "Origine". Ad ospitarla, dal 26 ottobre al 21 dicembre,
sarà 'Ceravento', area di condivisione dell'arte. L'evento
inaugurale si svolgerà sabato prossimo, 26 ottobre, dalle ore
17:00, alla presenza dell'artista.
Fumettista, illustratore, artista, Enrico Pantani è
considerato fra gli autori più trasversali e originali nel
panorama dell'arte contemporanea italiana. Forte di una cultura
schiettamente figlia del Novecento, la sua produzione, fra
l'alternarsi di opere su carta e dipinti, manifesti e libri
illustrati, si pone allo sguardo dello spettatore in uno stato
di voluta accessibilità. Con uno sguardo alla grammatica del
secolo scorso, l'arte di Enrico Pantani, con la serie Origine,
propone un ciclo di dipinti sul tema della memoria, della
famiglia, attraverso un'espressività capace di raccontare per
immagini, il suo riuscire a leggere, guardare e nominare il
mondo, semplicemente per ciò che esso è. In mostra a Ceravento
34 dipinti a olio su tela, realizzati tra il 2020 e il 2024.
"Altro, e forse il più, importante punto di forza dei dipinti
di Pantani - afferma nel testo critico Maria Letizia Paiato - è
il riconoscersi dello spettatore in quelle immagini, ed anche e
soprattutto in questo caso, il reale o l'immaginario assumono
ancora di più significato pregnante. Scene d'interno o esterno,
al lago, in montagna o al mare, queste sembrano quasi vecchie
polaroid o cartoline di vacanze che, se per la generazione
dell'artista appaiono quasi un amarcord, per quelle più giovani
non si esclude un balzo nel mondo Instagram".
"Da tempo seguo Pantani, affascinato dall'energia che le sue
opere mi trasmettono - afferma Loris Maccarone, ideatore di
Ceravento - Un'energia attrattiva talmente forte che mi ha fatto
ritrovare nel suo studio, a Pomarance, nell'aprile 2023. E' così
che mi sono innamorato del suo lavoro, del racconto che queste
tele mi ponevano davanti. Un racconto che istintivamente sentivo
mio e che, certamente, chi visiterà l'esposizione sentirà
proprio".
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