Un viaggio attraverso l'evoluzione
che la figura delle sirene, le "fanciulle del mare" metà donna e
metà pesce, ha attraversato nel tempo e nella storia, un
viaggio, soprattutto, declinato nelle diverse culture. E' quello
proposto dalla giornata di studi "Marinae Puellae - Metamorfosi
delle antiche sirene nella tradizione artistica e culturale tra
Medioevo e prima età moderna" organizzata a Pescara dal
professor Claudio Castelletti, docente di Iconologia e
Iconografia dell'età moderna all'Università di Roma Tor Vergata,
e dalla Fondazione Genti d'Abruzzo. Un evento scientifico che si
svilupperà nell'intera giornata di lunedì 4 novembre, dalle 10,
nell'Auditorium Petruzzi (via delle Caserme 60), con gli
interventi di Carmelo Occhipinti, Ilaria Sforza e Claudio
Castelletti (Università di Roma Tor Vergata), Simona Moretti
(Università IULM, Milano), Andrea Castiglioni (Nagoya City
University), Stefania Macioce (La Sapienza Università di Roma),
Linda Borean (Università degli Studi di Udine), Maria Giulia
Aurigemma (Università degli Studi G. d'Annunzio Chieti-Pescara),
Maria Grazia Bernardini (Storica dell'arte), Cristina Galassi
(Università degli Studi di Perugia), Dinko Fabris (Università
della Basilicata, Potenza-Matera), Silvia Volterrani
(ricercatrice indipendente).
"Nei secoli le sirene, spesso confuse con arpie, lamie e
melusine, subiscono continue e spesso contraddittorie
trasformazioni - si legge nella presentazione dell'evento -
assumendo innumerevoli facies, espressioni proteiformi della
loro intrinseca dualità e fluidità: mostri dell'aria o
dell'acqua, demoni della morte, sapienti spiriti musicali,
seduttrici fatali, incarnazioni dei vizi e delle tentazioni del
mondo, figure materne della fecondità o perfino della salvezza".
"Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti
con il loro bellissimo aspetto e allettando col canto - recita
il "Liber monstrorum de diversis generibus" - e dal capo fino
all'ombelico hanno corpo di vergine e sono in tutto simili alla
specie umana; ma hanno squamose code di pesce che celano sempre
nei gorghi". Sono numerose le visioni che accompagnano
l'iconografia e il simbolismo di figure che hanno caratterizzato
con il loro fascino l'arte e la letteratura di diverse epoche:
nella giornata di studi saranno valorizzati alcuni dei tanti
aspetti della sirena antica ereditati o trasformati dalla
civiltà medievale, rinascimentale e barocca.
L'evento del 4 novembre prossimo si lega alla sezione del
Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, inaugurata un anno fa,
dedicata alle Genti di mare. "L'approfondimento scientifico sul
tema delle sirene - sottolinea la direttrice della Fondazione
Genti d'Abruzzo, Letizia Lizza - si accosta con grande
originalità al lavoro che abbiamo fatto sulle tradizioni
marinare. Si tratta di un evento di grande valore culturale
oltre che di gran fascino. Gli interventi indagheranno su alcuni
degli aspetti particolari di queste figure che hanno
caratterizzato l'arte, la storia e il mito: per le genti di mare
le sirene restano un simbolo controverso, eppure sempre in
qualche modo amato. Pescara, con le sue tante anime, potrebbe
essere la sede naturale per una serie di eventi proprio a
partire da questa giornata di studi".
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