"I consiglieri regionali Pd
Pietrucci e Mariani annunciano una 'operazione trasparenza' sul
Gran Sasso lamentando l'assenza' della politica. Forse, ad
essere stati assenti sono stati gli esponenti del Pd, che hanno
rivestito nel tempo importanti incarichi istituzionali". Lo
dichiara il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Marco
Marsilio, riferendosi al workshop sul "sistema Gran Sasso"
organizzato, per mercoledì 6 novembre nella Sala Ipogea del
Consiglio Regionale a L'Aquila, dai consiglieri regionali
Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani (Pd). "Da parte nostra -
precisa Marsilio - sin dal giorno del mio insediamento nel
febbraio 2019 ho affrontato questo scottante dossier, che il
presidente facente funzioni, Giovanni Lolli, mi trasmise nel
tradizionale passaggio di consegne. Incombeva la minaccia della
chiusura del traforo e di un possibile sequestro da parte della
magistratura. Dell'attività della giunta precedente, solo lunghi
verbali di riunioni dei soliti 'tavoli', senza pervenire a
nessuna conclusione e senza un solo euro di stanziamenti".
"Nel giro di poche settimane abbiamo posto il tema di questa
emergenza al governo Conte I. Con il ministro Toninelli abbiamo
condiviso e fatto approvare la norma per istituire un
Commissario per la messa in sicurezza dell'acquifero del Gran
Sasso, nominato il commissario e stanziati i primi 120 milioni.
Ho riunito e presieduto regolarmente - prosegue Marsilio - la
Cabina di Regia istituita dalla legge, dove tutte le parti
interessate (Comuni, Province, Parco nazionale del Gran
Sasso-Laga, Aziende sanitarie locali, ministeri e Laboratori
Nazionali del Gran Sasso) si confrontano per individuare le
soluzioni e condividere il lavoro del Commissario. Luogo nel
quale tutte le informazioni sullo stato della progettazione e la
calendarizzazione dei lavori sono state fornite".
"È tutto pubblico, pubblicato e trasparente. Basta andare sul
sito del Commissario per trovare una mole di documentazione e di
informazioni mai viste prima. L'unico momento di 'confusione'
istituzionale - racconta Marsilio - lo ha creato il Pd durante
il governo Conte II, quando la ministra De Micheli ha pensato di
nominare un Commissario per la messa in sicurezza sismica delle
A/24 e A/25, creando la 'sovrapposizione' nel tratto del
traforo, che tanto sta preoccupando e interrogando tutti gli
osservatori. Sovrapposizione destinata a essere superata grazie
all'azione del Governo Meloni, che sta mettendo ordine anche a
questo problema, e che nel Bilancio 2025 ha stanziato gli
ulteriori fondi (circa 84 milioni) richiesti dal commissario
Caputi per completare il quadro economico".
Il Gran Sasso, continua Marsilio, "non ha bisogno di altri
fiumi di parole, espressi da soggetti in crisi di ruolo e in
cerca di un quarto d'ora di visibilità, che organizzano
sedicenti 'workshop istituzionaliì, così chiamati per nascondere
la realtà di un'iniziativa di partito (che sarebbe assolutamente
legittima e, questa sì, 'trasparente'). Iniziativa alla quale
invitano personalità istituzionali, come il sottoscritto, senza
aver prima usato la cortesia di verificarne l'agenda e la
disponibilità. Magari per reclamare un minuto dopo 'l'assenza' e
il 'disinteresse' al grave problema…".
"Il Gran Sasso - conclude Marsilio - ha bisogno di persone
serie, che lavorano giorno per giorno alla soluzione di un
problema per vent'anni lasciato marcire, affogato in un mare di
chiacchiere. Come stiamo facendo. Se oggi si discute dei
problemi creati dai lavori è perché qualcosa (e qualcuno) si è
finalmente mosso".
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