L'amministrazione comunale di
Chieti è intervenuta all'indomani della presentazione di un
esposto alla Procura della Repubblica di Chieti da parte della
Uil Funzione pubblica che ritiene inadempiente il Comune nei
confronti della Polizia locale, nella cui sede è stata accertata
la presenza di amianto già tre anni fa. Il sindaco Diego Ferrara
e l'assessore al Personale Massimo Cassarino hanno fatto sapere
che le aree esposte sono state messe in sicurezza e che sono
quasi definiti i lavori di sistemazione di una sezione del
Comando dove la settimana prossima sarà collocata parte del
personale. Nel frattempo è stato disposto il trasferimento degli
altri agenti al quinto piano della sede comunale di viale
Amendola, una "dislocazione resa possibile da ulteriori
trasferimenti interni di altri uffici che sono in atto, questo
finché non saranno terminati i lavori di bonifica dell'area
dov'è stato rinvenuto l'amianto" sottolineano sindaco e
assessore.
Tali interventi saranno programmati a seguito
dell'approvazione del bilancio, trovando l'adeguata copertura
delle somme per la successiva esecuzione". Ferrara e Cassarino
evidenziano, inoltre, che "questo stato dell'arte è bene a
conoscenza sia della comandante e degli agenti sia dei
sindacati, con i quali - dicono - abbiamo avuto più occasioni di
confronto, al fine di trovare la soluzione migliore per la
salute e per le speciali peculiarità delle funzioni di Polizia
Locale. Prendiamo atto dell'esposto fatto alla Procura, ma siamo
oltremodo fermi nel dire che da parte nostra non c'è stata
negligenza. I tempi sono dettati dalla complessa situazione
degli spazi e dalla necessità di trovare una soluzione ottimale
nel più ristretto arco temporale, cosa che ad oggi ci porta a
escludere alternative non facilmente praticabili, come
prospettato in più di una riunione anche ai sindacati, affinché
il Corpo di Polizia Locale possa continuare a operare in
sicurezza. Cosa - concludono Ferrara e Cassarino - accaduta con
l'idea di utilizzare la sede di Piazza Carafa lasciata vuota da
Teateservizi, o di spostarli al Polo Tecnico, su cui è tuttora
aperta un'interlocuzione con la Provincia e gli altri soggetti
coinvolti per vagliare la tempestiva praticabilità anche di
quella dislocazione".
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