La Radiologia dell'ospedale di Chieti si è dotata di una Risonanza Magnetica portatile a intensità di campo bassa che verrà impiegata in Pronto Soccorso per la diagnosi precoce dell'ictus cerebrale.
E' la prima
Risonanza portatile dedicata al cervello, finanziata dal
ministero della Salute nell'ambito del Piano Operativo Sanità
2021 su progetto realizzato da una rete di ricercatori italiani,
con la partecipazione delle Università di Chieti e L'Aquila,
quest'ultima nel ruolo di capofila.
Realizzata da una ex startup americana, tale tecnologia si
sta diffondendo rapidamente a livello internazionale, come
spiega Massimo Caulo, direttore della Radiologia e professore
ordinario alla "D'Annunzio": "Saremo i primi in Italia a
confrontarci con questa metodica, così come i nostri pazienti a
usufruirne.
E' un apparecchio che sta avendo successo perché
consente di eseguire esami senza controindicazioni di tipo
magnetico, in qualsiasi ambiente e là dove serve, nel cosiddetto
point of care".
"Obiettivo del progetto, stilato con i colleghi aquilani
Simona Sacco, Marcello Alecci e Angelo Galante - prosegue Caulo
- è sostituire la Tac con la Risonanza a basso campo magnetico
nella diagnosi precoce dell'ictus cerebrale, e di estenderne
l'utilizzo nelle condizioni neurologiche critiche che
richiederebbero un esame a letto del paziente, come, per
esempio, quelli ricoverati nelle terapie intensive. In
prospettiva l'obiettivo più ambizioso sarà l'installazione di
questa tecnologia sull'ambulanza, così da formulare la diagnosi
tempestiva e nel punto di esordio".
"E' una tecnologia molto complessa che richiede competenze
avanzate per essere utilizzata - puntualizza Caulo - e al
momento ha indicazioni molto ristrette. Ma è solo l'inizio di
una bella storia, e a scriverla potremo essere noi".
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