Da medico a paziente, una storia
emblematica del valore della buona sanità pubblica e
dell'importanza delle persone che vi lavorano: un medico in
pensione qualche giorno fa è arrivato al Pronto soccorso
dell'ospedale 'Mazzini' con un ictus cerebrale acuto. È stata
riscontrata alla Angiotac una trombosi iperacuta della carotide
interna destra, estesa al sifone e al circolo intracranico. Un
probabile ictus cerebrale. Il paziente è stato subito portato in
sala angiografica, dove gli specialisti dell'unità operativa di
Radiologia interventistica ha rapidamente condotto le necessarie
manovre di disostruzione della carotide interna, con sistema di
trombo-aspirazione e recupero del trombo effettuando soltanto un
accesso arterioso femorale. Sono stati utilizzati specifici
cateteri dedicati per lo studio dei vasi al collo e del circolo
intracranico.
L'arteriografia carotidea ha confermato la chiusura del vaso,
estesa a tutto il circolo cerebrale. Dopo l'aspirazione del
coagulo si è avuta completa ricanalizzazione della carotide. Per
garantire la pervietà del vaso è stato anche rilasciato uno
stent. Per il circolo cerebrale è stata effettuata anche una
rimozione meccanica del coagulo con completa riapertura dei
vasi.
Le Tac di controllo post operatoria e a 24 ore hanno
dimostrato subito una evoluzione favorevole del quadro a livello
dell'encefalo, confermato anche clinicamente e nella settimana
successiva il paziente è stato dimesso dal reparto di Neurologia
e Stroke unit, senza esiti clinici di rilievo. "Questa storia ha
ancor più valore perché lui stesso, che quotidianamente si è
impegnato per salvare vite, ha beneficiato dell'alta
professionalità dei colleghi e della buona organizzazione della
nostra sanità", dichiara il direttore generale Maurizio Di
Giosia.
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