Abruzzo innovatore ma non troppo.
È l'immagine di una regione a metà classifica quella che emerge
dai dati Ue sull'innovazione elaborati dalla Commissione europea
nel 'Regional Innovation Scoreboard', presentato dal
vicepresidente della commissione Ue Antonio Tajani.
Le punte di eccellenza abruzzesi si concentrano sulla spesa
per innovazione al di fuori di ricerca e sviluppo, dove è quinta
con un indice dello 0,388 (prima Bolzano con 0,444),
sull'innovazione in-house delle imprese (sesta con 0,509, primo
Friuli-Venezia Giulia con 0,733) e anche sull'introduzione di
prodotti e processi produttivi innovativi (di nuovo sesto, con
0,577 punti, leader sempre il Friuli, con 0,705).
L'Abruzzo è invece a metà classifica, quindi in decima
posizione, per alcuni parametri-chiave quali la spesa in ricerca
e sviluppo delle imprese (0,243, un po' meno della metà del
Piemonte che guida le regioni italiane con 0,503), reti e
collaborazione tra le imprese (0,127, record il Friuli con
0,292), e il numero di occupati altamente qualificati (0,478,
prima invece la Lombardia con 0,777).
La regione del Centro Italia non brilla invece per la
quantità di richieste di brevetti presentati, classificandosi
dodicesima con un indice dello 0,206, quasi la metà
dell'Emilia-Romagna che primeggia con 0,399. Meglio, invece, sul
fronte della commercializzazione dell'innovazione, dove è ottava
a pari merito con la Toscana con 0,523.
L'Abruzzo resta quindi, come tutte le regioni italiane, sotto
la media Ue nella categoria degli 'innovatori moderati'. A fare
eccezione, solo Piemonte, Friuli-Venezia Giulia ed
Emilia-Romagna, con valori che superano la media europea e li
collocano tra coloro che stanno al passo con l'innovazione, come
le regioni del Nord Europa.
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