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In evidenza
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In collaborazione con Nuova Pescara
La commissione Statuto di Nuova
Pescara ha trasmesso all'assemblea costitutiva la bozza di
statuto della nuova città che dovrà nascere dalla fusione di
Pescara, Montesilvano e Spoltore. La bozza è stata licenziata al
termine di una seduta caratterizzata da polemiche e toni accesi.
Si trattava di un passaggio fondamentale da compiere entro il 31
luglio, in base a quanto previsto dalla legge regionale che ha
previsto il graduale slittamento al 2027 dell'istituzione della
nuova città. Ora, l'assemblea costitutiva, entro il 30
settembre, dovrà sottoporre a voto la bozza di statuto.
Il documento prevede la creazione di quattro municipi - due a
Pescara (Nord e Sud), uno a Montesilvano e uno a Spoltore -
dotati di presidente, Giunta municipale e consiglieri (24 per i
municipi più grandi e 16 per quello di Spoltore). Se la
questione della presenza della Giunta municipale ha creato non
poche polemiche, un tema su cui non si è trovata la convergenza
è quello del nome della città: da un lato chi vorrebbe chiamarla
solo "Pescara", dall'altro chi sostiene il nome "Nuova Pescara".
Chiusa la partita relativa alla bozza dello statuto, ora si
apre una nuova fase che inizierà il 1 agosto e si concluderà il
30 settembre: in questi due mesi l'assemblea costitutiva dovrà
valutare la bozza e segnalare eventuali modifiche o migliorie da
fare. "In questa fase, la commissione Statuto - spiega il
presidente Enzo Fidanza - avrà un ruolo di supporto e
raccoglierà le segnalazioni tecniche che arriveranno".
La legge regionale, sempre entro il 30 settembre, prevede
un'altra scadenza importante: si dovrà provvedere alla fusione
di almeno cinque servizi. Se non verranno rispettati gli step
imposti dalla norma, salterà lo slittamento al 2027 e la nuova
città dovrà nascere nel 2024 con il commissariamento.
In collaborazione con Nuova Pescara
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