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In evidenza
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In collaborazione con USRC-USRA Informa
"Entro due anni saranno approvate
tutte le pratiche edilizie nei 56 comuni colpiti dal terremoto
del 6 aprile 2009, e dunque dopo la fase di cantiere, si può
prevedere che la ricostruzione potrà dirsi conclusa nel 2029. La
vera sfida però, sin da subito è quella di far sì che i paesi
ricostruiti siano abitati tutto l'anno, attraendo nuovi
residenti e frenare così lo spopolamento. Da questo punto di
vista i Comuni devono continuare a fare rete, con l'Ursc che
potrà diventare il loro ufficio tecnico e di supporto per
progetti di sviluppo economico, sociale e culturale e
turistico". E' l'annuncio, dati alla mano, dell'ingegnere
Raffaello Fico, titolare dell'Ufficio speciale per la
ricostruzione dei Comuni del Cratere (Usrc), con sede a Fossa,
comune nelle vicinanze dell'Aquila, nel fare, a fine anno e a
oltre 15 anni dal terremoto, il bilancio della ricostruzione
privata post terremoto nei centri limitrofi al capoluogo
regionale, il cosiddetto cratere sismico.
In carica dal 2019, è stato confermato il 30 gennaio scorso,
su ferma volontà dei sindaci, che hanno chiesto la continuità
della governance, d'intesa con la Struttura tecnica di missione
della Presidenza del Consiglio, diretta da Mario Fiorentino.
Fico, ingegnere originario di Napoli, ora residente in pianta
stabile nel capoluogo regionale e innamorato dell'Abruzzo
aquilano, libero professionista funzionario del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, rimarrà in carica fino al 31
dicembre 2025: per la sua esperienza va già considerato uno dei
protagonisti della ricostruzione che oltre al capoluogo ha
riguardato e sta riguardando 56 comuni nel perimetro del cratere
2009, e 120 comuni fuori cratere. Un'opera importante, visto che
il sisma del 2009 ha lasciato dietro di sé 3.240 abitazioni
inagibili nel cratere sismico, e 3.610 fuori cratere. Dopo oltre
15 anni, e con tanto tempo perso nell'immediato post sisma per
stabilire regole, governance e filiere tecniche, i lavori sono
terminati per 12.182 abitazioni nel cratere e per 2.156
abitazioni fuori cratere. In corso ci sono poi 935 cantieri.
In riferimento alla ricostruzione privata, sono stati
concessi 2,9 miliardi di contributi. Gli iniziali piani di
ricostruzione di tutti e 56 comuni, ma solo per i centri
storici, erano stati stimati per 3,1 miliardi.
"Per quanto riguarda la ricostruzione privata - spiega Fico -
nei comuni del cratere siamo più o meno al 70% in termini di
approvazione delle pratiche, che riguardano ormai essenzialmente
i centri storici, con i progetti pressoché tutti già consegnati.
Nei prossimi due anni contiamo di approvare tutte le pratiche ed
erogare i contributi, poi ci sarà la fase di cantiere, che deve
durare due anni. Si può pertanto prevedere che nel 2029 si potrà
arrivare al traguardo del completamento della ricostruzione in
tutti i comuni del cratere sismico 2009. Ancor prima si dovrebbe
fare per i comuni fuori cratere, con tutte le pratiche approvate
entro fine 2025. C'è però un'incognita legata al fatto che per
una trentina dei comuni fuori cratere le pratiche non passano
per le istruttorie del Usrc, e dunque non ci è possibile stimare
una tempistica".
Il termine del 2029 della fine della ricostruzione, spiega
però Raffaello Fico, lascerà fuori inevitabilmente la cosiddetta
'coda', "ovvero i ruderi e gli aggregati per i quali non si sono
rintracciati i proprietari, in cui per varie ragioni non si sono
costituiti i consorzi dei proprietari e non sono stati
consegnati i progetti di ricostruzione, per un valore stimato in
300 milioni di euro. Una inerzia che ha portato anche al
commissariamento".
In collaborazione con USRC-USRA Informa
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