Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
Responsabilità editoriale di ASviS
Responsabilità editoriale di ASviS
La recente istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie della Camera dei deputati fornisce l'opportunità di tirare le somme su quanto fatto finora. Delle otto principali proposte avanzate dalla precedente Commissione, istituita nella legislatura 2013-2018, nessuna è stata completamente realizzata. Per rendere l’attuale legislatura all’insegna dello sviluppo dei territori bisogna garantire il principio di coerenza tra politiche istituendo, per esempio, una Cabina di regia interministeriale per il coordinamento dei diversi programmi di rigenerazione urbana e mettendo al centro dell’azione politica la condizione abitativa.
È quanto emerge dal Position paper “Governo del territorio, rigenerazione urbana e politiche abitative per lo sviluppo sostenibile”, redatto dal Gruppo di lavoro dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) sul Goal 11 “Città e comunità sostenibili”, presentato il 4 luglio presso la Sala stampa della Camera dei deputati.
Alla conferenza stampa, trasmessa in diretta sulla webtv della Camera dei Deputati, hanno preso parte i parlamentari Alessandro Battilocchio (Forza Italia), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle periferie, e Andrea De Maria (Partito Democratico), segretario della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle periferie, il direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini e i curatori del Position paper Laura Mariani (Cgil nazionale) e Simone Ombuen (Urban@it e Università di Roma Tre).
“La tematica delle condizioni abitative è oggi all’ordine del giorno. Abbiamo migliaia di persone in difficoltà perché non riescono a pagare gli affitti o vivono in condizioni disagiate – ha dichiarato in apertura della conferenza Enrico Giovannini -. Abbiamo bisogno di una prospettiva di medio e lungo termine sulla rigenerazione urbana, un tema che impegnerà il Paese per i prossimi 20 anni non solo sul piano dell’efficienza energetica ma anche perché molte zone periferiche dovranno essere investite da una riqualificazione sistemica”.
“Il governo del territorio rappresenta l’insieme dei principali poteri effettivi su cui gli enti territoriali possono far conto per orientare e programmare lo sviluppo – si legge nel documento presentato dall’Alleanza -. Per questo nei Rapporti ASviS sui Territori del 2021 e 2022 il varo di una legislazione statale che fissi i principi fondamentali del governo del territorio è stato assunto come punto del Decalogo delle proposte dell’Alleanza. Occorre però rilevare che, a un quarto di secolo dal Dlgs n. 112 del 1998, l’ultima legislatura (la diciottesima) si è conclusa per l’ennesima volta senza che alcun provvedimento in merito sia stato approvato, nonostante sul piano dei principi la ‘tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi’ sia entrata in Costituzione con i rinnovati articoli 9 e 41”.
Secondo l’ASviS la mancanza di un quadro organico sul governo del territorio rischia di accentuare i divari territoriali già presenti nel nostro Paese. Una delle proposte avanzate nel documento riguarda l’approvazione urgente di un insieme di norme, tratte dal testo unificato del ddl "Misure per la rigenerazione urbana" della precedente legislatura, relative alla pianificazione degli ambiti di rigenerazione urbana nei quali gli interventi di ristrutturazione urbanistica, di recupero e di sostituzione edilizia sono favoriti in quanto perseguono l’interesse pubblico, e alla definizione di connesse agevolazioni fiscali, urbanistiche, di semplificazione amministrativa e finanziaria, anche attraverso l’istituzione di uno specifico fondo nazionale. Inoltre, occorre definire parametri e indicatori da monitorare nel corso del tempo per valutare i progressi compiuti a seguito degli interventi di rigenerazione.
Sul tema delle politiche abitative è intervenuta Laura Mariani: “Si tratta di una questione che comprende una serie di sfide per città e centri urbani. Per esempio, molte fasce della popolazione oggi fanno i conti con un mercato insostenibile dell’affitto, questo incide anche sull’assetto proprietario ed esclude le nuove generazioni. Il tema degli affitti brevi non riguarda solo le città a forte vocazione turistica, una recentissima indagine certifica che aumentando dell’1% gli immobili sul mercato ‘breve’ si produce un aumento che va dal 7 all’8% degli affitti in zona. Bisogna regolamentare questo settore, ai Comuni deve essere data la possibilità di intervenire”.
Di seguito Simone Ombuen ha evidenziato alcune proposte contenute nel Position paper: “È importante che l’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile sia assunta come punto di partenza per le politiche territoriali. Strumenti di programmazione e di pianificazione sono essenziali anche perché dimensionano quantitativamente le esigenze che vanno affrontate consentendo una collocazione opportuna delle risorse, in parte già stanziate nei vari piani come il Pnrr. Come specificato nel Position paper, per risolvere alcune contraddizioni che ci portiamo dietro da prima del Covid occorre per esempio istituire una Commissione bicamerale per le città e le periferie, utilizzare in modo efficace il Cipu (Comitato interministeriale per le politiche urbane), e concretizzare la riforma in materia di governo del territorio”.
Per quanto riguarda il consumo di suolo, problema che nel tempo ha assunto nel Paese un rilievo di tipo emergenziale, bisogna approvare il prima possibile una legge che ne arresti gli impatti sui nostri ecosistemi resi ancor più vulnerabili a causa della crisi climatica. Su questa scia, è necessario potenziare le infrastrutture verdi in ambito urbano, una delle migliori soluzioni da mettere in campo per il contrasto al fenomeno delle isole di calore.
LEGGI ANCHE – POSITION PAPER ASVIS “INFRASTRUTTURE VERDI URBANE E PERIURBANE”
In relazione alle politiche abitative l’ASviS ricorda che la perdurata assenza di una politica per la casa nell'agenda nazionale ha comportato nel tempo una mancanza di programmazione, sia in merito agli investimenti e sia ai fabbisogni della popolazione. Sul tema, anche il Pnrr interviene in maniera approssimativa e senza partire da un reale quadro delle emergenze. Tra queste pesa una precarietà abitativa dimenticata anche nelle misure presenti nell’ultima Legge di Bilancio: mancano per esempio un sostegno nel pagamento dei canoni e la creazione di un fondo per la morosità incolpevole. Per questo motivo l’ASviS raccomanda l’adozione di misure fiscali in grado di calmierare il mercato privato degli affitti; di commisurare in canoni di affitto ai redditi delle famiglie; di programmare un flusso di finanziamenti certo e pluriennale per il settore casa che sia svincolato da piani o programmi di carattere straordinario, in particolare per la riqualificazione e l’incremento del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica.
Durante il suo intervento Alessandro Battilocchio ha invitato l’ASviS a lavorare insieme: “Questa nuova Commissione nasce con un arco temporale d’azione ampio, in questa parte inziale di legislatura ci poniamo l’obiettivo di essere più incisivi che in passato. Bisogna affiancare a un momento di analisi una necessaria fase di proposta, per questo il Position paper dell’ASviS rappresenta un lavoro prezioso che contiene una serie di spunti particolarmente utili per il proseguo del nostro lavoro. Due concetti mi sono rimasti impressi: viene segnalata l’urgenza di un intervento normativo che dia una cornice comune e la capacità di spendere le tante risorse che oggi sono a disposizione. Nelle prossime settimane chiederemo all’ASviS un confronto con tutta la Commissione per lavorare insieme sui temi della rigenerazione urbana”.
Infine Andrea De Maria ha sottolineato l’importanza di “Adottare un politica organica per i territori. Si tratta di un aspetto fondamentale sia rispetto ad avere strumenti istituzionali che realizzino le diverse politiche grazie anche al coordinamento tra ministeri, sia per costruire una legislazione coerente, capace di collocare le diverse iniziative all’interno di un quadro complessivo. Credo che si possa fare un lavoro molto importante nei prossimi anni, con l’ASviS c’è una sintonia nell’approccio di fondo”.
Leggi:
di Ivan Manzo
Fonte: zhengzaishanchu, da 123rf.com
Responsabilità editoriale di ASviS
Ultima ora