"Noi abbiamo oggi migliaia e migliaia
di metri quadri di uffici assolutamente inutilizzabili come
luoghi di lavoro perché pensati con un'idea completamente
diversa da quello che è ormai il meccanismo del lavoro
intellettuale. Questi uffici e questi spazi possono diventare un
patrimonio molto interessante dal punto di vista della
residenzialità per giovani". E' la proposta dell'architetto
Stefano Boeri, intervenuto con Enrico Giovannini, direttore
scientifico di Asvis, al terzo appuntamento della nuova edizione
di "Voci sul futuro", gli incontri in streaming realizzati da
ANSA e ASviS in occasione del Festival dello sviluppo
sostenibile e realizzati in collaborazione con A2A, dedicato al
Futuro dell'architettura.
Secondo l'architetto è quello che oggi manca in molte città
italiane come Milano, Torino, Roma o Napoli dove "sono
tantissimi gli studenti che fanno fatica a trovare case anche
temporanee adeguate alla loro vita".
La trasformazione degli uffici abbandonati in abitazioni può
contribuire alla riqualificazione delle città. Un tema che vede
ancora in Italia l'assenza di "una normativa chiara sulla
sostituzione edilizia, su quegli interventi che si propongono di
demolire e ricostruire, sostituendo edifici desueti ed
energivori con edifici sostenibili", osserva Boeri spiegando
come la normativa oggi penalizzi chi fa questi interventi. "In
Italia - ricorda - abbiamo circa 14 milioni di edifici e, di
questi quasi 8 milioni sono costruiti nel secondo dopoguerra e 4
sono in stato di degrado o quasi inutilizzabili per le
caratteristiche energetiche".
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