In Italia un 10% delle persone
detiene 6 volte la ricchezza della metà più povera della
popolazione, 1 lavoratore su 4 è povero, l'11,5% dei giovani
abbandona gli studi, 1 cittadino su 9 in piena pandemia ha
dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie, il divario
occupazionale tra donne e uomini resta abissale. Sono i dati di
Oxfam che ha presentato a Firenze il Festival Creiamo un
futuro di uguaglianza, giunto alla sua seconda edizione ed il
Manifesto di Oxfam Per un futuro di uguaglianza a cui tutti
possono aderire. Il Manifesto, spiega una nota, rappresenta la
visione di Oxfam per costruire un futuro più giusto, corredata
da proposte che permettano di ridurre gli squilibri nella
distribuzione di ricchezza e reddito, ridiano valore, potere e
dignità al lavoro, garantiscano la parità di genere, assicurino
un'educazione inclusiva e di qualità, un accesso equo alle cure
e una maggiore mobilità intergenerazionale.
"L'impegno di Oxfam per invertire la rotta e contribuire
concretamente alla creazione di società più eque, mobili e
dinamiche, riducendo e spuntando le forbici che acuiscono le
differenze è chiarissimo", commenta Roberto Barbieri, direttore
generale di Oxfam.
"Una società equa ed inclusiva non può non partire dalla
necessità di garantire il più fondamentale di tutti i diritti:
il diritto al cibo. - ha spiegato Maurizio Martina, vice
direttore generale della Fao - La disuguaglianza nell'accesso al
cibo, cioè tra chi può e chi non può mangiare, è resa ancora più
drammatica dal paradosso distributivo: una fascia della
popolazione che può permettersi di sprecare il cibo a fronte di
un'altra a rischio fame. Il mondo produce cibo sufficiente per
tutti, è nostro dovere - urgente - renderlo anche accessibile a
tutti".
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