Per promuovere una decarbonizzazione veloce e a basso costo occorre puntare su un forte sviluppo del solare e dell'eolico, integrati fra loro in modo da utilizzare in sinergia la diversa produzione stagionale.
Il potenziale eolico italiano è più che sufficiente per far fronte al forte fabbisogno della decarbonizzazione in modo integrato con una forte crescita del solare a terra.
Lo sostiene il rapporto
"Elementi per un 'Italia 100% rinnovabile", presentato dalla
coalizione 100% Rinnovabili Network, promossa da università e
centri di ricerca, imprese, sindacati, terzo settore, Fondazione
per lo sviluppo sostenibile, Greenpeace Italia, Kyoto Club,
Legambiente e Wwf Italia.
Lo sviluppo del solare secondo il rapporto richiede
l'utilizzo di piccole percentuali del territorio. Il documento
considera improprio parlare di "consumo di suolo", perché
ritiene che gli impianti fotovoltaici a terra possano essere
un'occasione per la biodiversità.
Secondo lo studio, occorre tenere presente che i paesaggi
sono sempre storicamente cambiati e che non è sostenibile
un'estetica del paesaggio che prescinda dalla responsabilità di
concorrere alla mitigazione di una crisi climatica dagli esiti
devastanti.
Per il rapporto, i processi autorizzativi devono essere
rapidi e coerenti con la necessità di accelerare la transizione:
la tendenza a estendere aree inidonee per gli impianti eolici e
solari va contrastata, fatta eccezione solo per aree di
particolare valore naturalistico, culturale, storico e
paesistico.
Il rapporto analizza anche gli usi razionali delle biomasse e
dell'idroelettrico, delle reti di teleriscaldamento, degli
accumuli distribuiti per usi termici e della geotermia.
Presenta, infine, indirizzi e proposte per le riqualificazioni
energetiche degli edifici, per l'utilizzo razionale
dell'idrogeno e degli elettro-bio-combustibili.
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