"La Regione Toscana ha approvato
il piano di controllo del parrocchetto dal collare, con tanto di
parere favorevole dell'Ispra. Le parole 'piano di controllo',
come sempre, sono un modo gentile per cercare di addolcire la
verità: procedere con lo sterminio di questi animali considerati
invasivi. In particolare, la Regione Toscana è intervenuta su
pressione di Coldiretti dopo le proteste degli agricoltori in
merito ai danni che questi uccelli causerebbero alle loro
coltivazioni.
Come al solito viene scelta la soluzione più drastica e
cruenta, quando invece si potrebbero valutare altre strade
anziché scegliere sempre la strada dell'uccisione". Così Lndc
Animal Protection e la Rete dei Santuari di Animali Liberi che
hanno "fatto una richiesta di accesso agli atti per avere tutta
la documentazione che ha portato a questa decisione e studierà
bene la vicenda per valutare le possibili azioni da
intraprendere".
Per Piera Rosati di Lndc Animal Protection e Sara D'Angelo
della Rete dei Santuari di Animali Liberi, "come sempre gli
animali devono pagare con la vita per gli errori e le
leggerezze, chiamiamole così, commesse dall'uomo. I parrocchetti
dal collare non sono animali autoctoni e non sono arrivati qui
da noi da soli. Si tratta di animali importati per essere
venduti come animali da compagnia e poi scappati dalle loro
gabbie o liberati in natura, con tutte le conseguenze del caso.
Invece di pensare subito a uccidere, dovremmo interrogarci su
come regolamentare meglio, o perché no vietare, il commercio di
animali esotici che poi diventano un problema per i nostri
ecosistemi, pagando con la loro vita una colpa non loro".
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