Alla luce delle alluvioni che
hanno colpito la l'Emilia-Romagna nel maggio del 2023 e nei
giorni scorsi "non possiamo permetterci di reagire solo quando
il pericolo è imminente, sperando di superarlo. Dobbiamo
attrezzarci meglio, agire più velocemente e pianificare il
futuro quando ancora possiamo, anzi dobbiamo, prevenire anziché
rincorrere, riparare, ricostruire". Così il presidente di
Confindustria Romagna, Roberto Bozzi nel corso del suo
intervento all'Assemblea generale dell'associazione intitolata
'Futuri sostenibili' a San Patrignano, nel Riminese.
Dobbiamo agire subito - argomenta - per rafforzare le nostre
difese idriche, ripensare il regime idraulico del territorio,
non limitandoci a ripristinare ciò che è stato distrutto, ma
creando infrastrutture nuove e moderne, adeguate a questa realtà
climatica che cambia". A giudizio di Bozzi, ancora, "Interventi
come la costruzione di vasche di espansione per contenere le
piene, il raddrizzamento delle curve fluviali, l'ampliamento
degli argini non sono azioni che possono essere rinviate. È
necessario agire ora, perché il futuro della Romagna dipende
dalle scelte che facciamo oggi. Il rischio di "desertificazione"
di aziende e persone oramai in alcuni luoghi della Romagna è già
realtà"aggiunge.
D'altronde, argomenta, "non vogliamo solo tornare alla
situazione pre-alluvione del maggio 2023. Vogliamo essere più
forti, più sicuri, più preparati. Vogliamo che la prossima volta
non ci siano vittime e non si debbano più contare i danni".
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