Enea e Assoimmobiliare hanno
realizzato il 'Quaderno dell'efficienza energetica per gli
uffici', una guida operativa per facilitare le diagnosi
energetiche e promuovere soluzioni per contenere i consumi in un
settore che in Italia conta circa 630mila unità immobiliari,
dislocate in prevalenza nel Nord (53%), con la Lombardia al
primo posto (30%).
Il Quaderno, spiega Eneainform@, si rivolge sia ai
professionisti che agli operatori di settore e mette a
disposizione le informazioni per svolgere diagnosi energetiche
di qualità e per strutturare un piano di monitoraggio dei
consumi energetici. Inoltre, contiene l'analisi del
costo/efficacia degli interventi effettuati e un'ampia
descrizione delle possibili soluzioni di efficientamento
energetico relativamente a un campione di 767 interventi che,
qualora realizzati, porterebbero a un risparmio pari a circa 50
GWh/anno, di cui circa il 75% risparmi elettrici.
La qualità degli edifici per uffici in Italia varia
notevolmente in base all'epoca di costruzione e alla
localizzazione. Si passa da edifici storici ristrutturati a
costruzioni moderne progettate secondo i più recenti standard di
sostenibilità ed efficienza energetica. Dall'analisi delle
classi energetiche, basata sui dati del Siape (Sistema
informativo sugli attestati di prestazione energetica), emerge
che il 49,3% degli uffici certificati rientra nelle classi
energetiche più basse (E, F e G), il 41,3% si colloca nelle
classi intermedie (B, C, D), il 9,4% raggiunge le classi più
efficienti (A1-A4), mentre solo lo 0,4% del totale certificato
rientra nella categoria Nzeb (Nearly Zero Energy Building). Da
un punto di vista energetico il campione utilizzato rileva
invece un consumo legato maggiormente al vettore energetico
elettrico (67%) e al gas naturale (22%), a cui si aggiunge (11
%) un moderato uso di altri vettori energetici (ad esempio
gasolio, Gpl, biomassa).
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