A livello mondiale, nel 2024 le
catastrofi naturali hanno causato perdite per 320 miliardi di
dollari, di cui circa 140 miliardi assicurate, una cifra
decisamente superiore alla media di quelle degli ultimi
trent'anni. In termini di danni assicurati, è stato il terzo
anno più costoso; in termini di danni totali, il 2024 si colloca
al quinto posto nella scala dei costi dal 1980. E' quanto
emerge dall'ultimo report del colosso assicurativo Munich re
secondo il quale gli eventi metereologici estremi sono stati
responsabili del 93% delle perdite complessive e del 97% delle
perdite assicurate. Nel 2024, circa 11.000 persone hanno perso
la vita a causa di catastrofi naturali, un numero
significativamente inferiore rispetto alla media.
In Europa, lo scorso anno le catastrofi naturali hanno distrutto
beni per un valore di 31 miliardi di dollari, di cui 14 miliardi
assicurati. La catastrofe più grave è stata l'inondazione a
Valencia con danni totali che ammontano a circa 11 miliardi di
dollari, di cui 4,2 miliardi assicurati.
Anche le inondazioni in Germania e nei Paesi limitrofi a giugno
e nell'Europa centro-orientale a settembre hanno causato danni
per oltre 9 miliardi di dollari, di cui ben 4 miliardi
assicurati.
"Il 2024 è stato un anno che ha nuovamente messo in evidenza la
crisi climatica in Italia. Gli eventi atmosferici estremi che
abbiamo affrontato, dalle alluvioni alle grandinate, dalle
ondate di calore alle raffiche di vento, sia pur non
raggiungendo a livello di danni assicurati i valori del 2023,
hanno avuto un impatto significativo sulle economie locali del
nostro paese, ma anche sul panorama assicurativo globale come
riportato nel nostro report globale", ha affermato Thomas
Wilde, ceo Munich Re Italia. "È necessario rafforzare l'impegno
verso soluzioni innovative non solo per mitigare i rischi, ma
anche per favorire uno sviluppo sostenibile che protegga le
generazioni future".
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