Il valore aggiunto degli archeologi
italiani è "il modello collaborativo che stiamo cercando di
portare avanti e che può fare veramente la differenza". Lo ha
detto Marta D'Andrea, ricercatrice dell'università La Sapienza a
margine della Giornata dell'Archeologia italiana all'estero
promossa dalla Farnesina.
D'Andrea è impegnata negli scavi in "Giordania, alla
riscoperta delle più antiche forme di urbanizzazione, del quarto
e del terzo millennio avanti Cristo, mentre in Libano operiamo
in uno straordinario paesaggio costiero nella parte meridionale
della regione". In entrambi i casi gli specialisti italiani
lavorano nella "integrazione e interazione costante con i nostri
colleghi: un modo per arricchirci e che è essenziale per
l'operabilità dell'archeologia a 360 gradi. Ed è anche il
testimone che dobbiamo passare alle generazioni future, la
collaborazione è vitale", ha sottolineato.
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