"L'Italia è stato il primo Paese
occidentale che ha attivato una spedizione archeologica
ufficiale in territorio giapponese. I giapponesi per anni sono
stati molto attenti a tutelare il loro patrimonio, anche in modo
eccessivo, così quando siamo riusciti ad ottenere le prime
autorizzazioni, è stato un risultato incredibile". Lo ha detto
Daniele Petrella, presidente dell'International Research
Institute for Archaeology and Ethnology, nell'ambito della
Giornata dell'archeologia italiana all'estero promossa dalla
Farnesina.
"Le differenze culturali, metodologiche e scientifiche tra il
mondo occidentale e il Giappone creavano un muro, ma il fatto
che siamo riusciti a collaborare e a trovare un punto di
incontro è stata una vittoria incredibile. Ed oggi abbiamo tanti
colleghi che sono diventati amici, in un circolo virtuoso che va
alimentare la collaborazione scientifica", ha sottolineato.
Inoltre, adesso "tanti giapponesi vengono a studiare
archeologia in Italia, non perché debbano modificare la loro
metodologia ma perché possano vedere che c'è anche
qualcos'altro. E ricevano una spinta per affacciarsi al mondo al
di fuori dal loro Paese. Anche questa è stata una grande
conquista".
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