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ANSAcom - In collaborazione con LILLY
Un doppio meccanismo d'azione, un miglior controllo della malattia e un impatto positivo anche sulle sue complicanze. Sono queste le caratteristiche di tirzepatide, nuovo farmaco per il diabete di tipo 2 per cui l'Agenzia Italiana del Farmaco ha concesso la rimborsabilità.
Del farmaco, che può essere prescritto sia dagli specialisti sia medici di medicina generale, si è parlato in una conferenza stampa a Roma.
Il diabete, in particolare il tipo 2, colpisce circa 4 milioni di italiani, il 7% della popolazione. A questi si aggiunge un altro milioni di persone che vive con la patologia, ma non ne è conoscenza per mancata diagnosi. Circa la metà di questa popolazione non riesce a controllare la patologia.
Il nuovo farmaco è approvato dall'Aifa per i pazienti adulti con diabete di tipo 2 non ben controllato dalla dieta e dai farmaci già in uso. Tirzepatide è il primo e, fino ad oggi, unico farmaco di una nuova classe terapeutica che agisce su due ormoni prodotti dall'intestino: GIP e GLP-1. Viene somministrato una volta a settimana tramite una penna preriempita e può essere impiegato sia in monoterapia con metformina sia in aggiunta a altri farmaci.
L'approvazione del medicinale si basa su un programma di studi clinici in cui è emersa la sua capacità di migliorare in maniera significativa il risultati controllo glicemico dei pazienti, con una importante riduzione dell'emoglobina glicata e del peso corporeo. Inoltre migliora il controllo della pressione arteriosa e del colesterolo, agendo in tal modo anche sulla prevenzione del danno cardiovascolare e renale causata dal diabete. Il farmaco si è dimostrato inoltre sicuro e con scarsi effetti collaterali.
"L'accesso a terapie innovative può migliorare significativamente gli esiti clinici e la qualità della vita per le persone con diabete", spiega la presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid) Raffaella Buzzetti. "Permette un miglior controllo della glicemia, riducendo il rischio di complicanze, come malattie cardiovascolari, insufficienza renale e neuropatie e ciò si traduce in minori ospedalizzazioni e in un miglioramento della qualità di vita". Inoltre, "può condurre a migliorare l'aderenza terapeutica", conclude Buzzetti.
Tirzepatide è "frutto di decenni di ricerca metabolica" di Lilly, commenta Federico Villa, associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Lilly Italy Hub. "Non solo migliora il controllo glicemico e riduce i fattori di rischio cardiovascolare, ma supporta anche la perdita di peso, un fattore chiave nella gestione della malattia, rispondendo a un bisogno clinico ancora insoddisfatto", conclude.
ANSAcom - In collaborazione con LILLY
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