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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
Gli adulti faticano ad ascoltare davvero le emozioni degli adolescenti. Su questo tema si è sviluppato il reading-spettacolo 'Chiamami adulto' al Grattacielo di Intesa Sanpaolo tratto dall'ultimo libro ('Chiamami adulto. Come stare in relazione con gli adolescenti') dello psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro. "L'idea del titolo 'Chiamami adulto' - spiega Lancini - da una parte vuol dire che non conviene infantilizzare gli adolescenti dopo averli precocizzati come facciamo, ma soprattutto è un appello perché oggi gli adulti riescano a svolgere una funzione adulta davvero identificata con i compiti evolutivi di adolescenti che crescono in una società così complessa, articolata, iperconnessa. Molto spesso diciamo che li ascoltiamo troppo, ma facciamo fatica ad ascoltare davvero e legittimare le loro emozioni più autentiche e questo è uno dei motivi del disagio degli adolescenti odierni". C'è un invito a "non rompere un patto" nelle parole di Lancini, ospite al Grattacielo Intesa Sanpaolo. "Ascoltiamo i figli molto di più di quanto siamo stati ascoltati noi - sottolinea -, mettiamo al mondo i figli volendoli e in questa scelta diciamo ai bambini che li abbiamo voluti, gli vogliamo bene, sottoscriviamo un patto. La questione centrale è che questo patto lo interrompiamo appena i figli 'ci rompono le scatole', cioè sperimentano emozioni che ci disturbano, la tristezza, la rabbia, la paura". Per Lancini è fondamentale "capire che noi rompiamo un patto e questo crea un legame particolare. I ragazzi cercano gli adulti, solo che quando lo fanno e provano a essere se stessi noi li mettiamo a tacere. Dobbiamo smetterla di dire che li amiamo troppo, ma piuttosto pensare a una legittimazione delle emozioni, perché se non sono legittimate poi diventano i gesti disperati che i fatti di cronaca ci rimandano". Al centro del processo di crescita, dell'essere adolescenti, c'è dunque la relazione. "Noi dobbiamo puntare sulla relazione - afferma Lancini -, ma una relazione autentica oggi è complicata. Queste sono generazioni che sentono, appunto, tradito il patto a cui facevo riferimento e si sentono sole in mezzo agli altri. E quindi l'ambiente in cui vanno a lenire le quote di dolore che sperimentano sentendosi soli in mezzo agli altri è Internet, mentre noi diremmo che si sentono soli in Internet. La verità - conclude - è che in Internet oggi vanno a ridurre i sentimenti di solitudine che sperimentano ogni giorno in mezzo agli altri, perché sentirsi soli in mezzo agli altri è molto più doloroso che stare da soli".
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